lunedì 28 novembre 2011

I domenica. "VEGLIATE"

AVVENTO 2011
I domenica. "VEGLIATE"

...Tu, Signore, sei nostro padre,
da sempre ti chiami nostro redentore.
Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie
e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema?
Ritorna per amore dei tuoi servi,
per amore delle tribù, tua eredità.
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!... Isaia 63

Con questa celebrazione entriamo nel tempo dell'Avvento...un tempo breve, ma intensissimo, struggente, evocativo...
Dell'Avvento, noi ne parliamo come di un tempo...fatto di ore e di giorni...composto da quattro settimane...ma in realtà esso è una dimensione profonda della nostra vita...potremmo dire che noi siamo l'avvento, perché noi siamo ATTESA...il nostro cuore è colmo di attesa... Attendere per noi è vivere....
Dicendo questo comprendiamo qualcosa di fondamentale riguardante noi stessi e in generale ogni persona umana...se siamo attesa ciò significa che ci RICONOSCIAMO INCOMPLETI...lo spazio della nostra vita e del nostro cuore È UNO SPAZIO che ci è dato PER ESSERE ABITATO... nell'intimo del nostro essere ATTENDIAMO L'INCONTRO...

Dentro alla tumultuosità della vita di ogni giorno, nella profondità del nostro essere...NOI ATTENDIAMO...che cosa ? Chi attendiamo ?....

Viviamo delle attese umane, ricche e cariche di significato...attendiamo che qualcosa di buono capiti, si realizzi nella nostra vita...attendiamo che un problema si risolva...attendiamo che inaspettatamente qualcuno ci dia una mano...attendiamo qualche bella notizia...attendiamo qualcuno che ci renda felici...che i nostri cari stiano bene e possano essere sereni e felici... attendiamo un tempo, un periodo di vita senza preoccupazioni, senza tensioni...
Ma le nostre attese non finiscono qui...nel nostro cuore si nascondono altre attese...più profonde...vi si nasconde il desiderio di sicurezza, di riparo dalle fatiche e dalle prove della vita...il desiderio di pace, di stabilità nel bene, il desiderio di essere contraccambiati negli affetti, di essere accolti per quello che siamo e non per ciò che possiamo produrre o garantire...anche queste dimensioni fanno parte della nostra vita...

NOI SIAMO ESSERI CHE ATTENDONO...e tutte queste attese non sono altro che riverbero di una attesa più grande e più alta è L'ATTESA DI DIO...e il desiderio del suo ritorno, della sua venuta...
SE TU SQUARCIASSI I CIELI E SCENDESSI...questa implorazione è l'espressione della nostra preghiera; è l'espressione del nostro desiderio di salvezza che si realizza nell'incontro con Dio...

In questo nuovo tempo di avvento, Dio, ancora una volta risponderà alla nostra attesa, verrrà incontro al nostro bisogno di rassicurazione e di sicurezza...diventerà per noi luce...dobbiamo semplicemente imparare ad aprirgli il cuore e ad ascoltarlo...

TROVIAMO IL CORAGGIO DI RITESSERE LA TRAMA DELLE NOSTRE PRIORITÀ...riscopriamo la dimensione della calma esteriore ed interiore...riscopriamo il silenzio come spazio prezioso per conoscere noi stessi e per comprendere quanti ci sono compagni nel cammino della vita...riscopriamo il valore della preghiera intesa come relazione viva con Dio... Riscopriamo il valore immenso della vita liturgica feriale...la liturgia è il luogo del venire di Dio, del suo donarsi a noi, del suo parlare ai nostri sensi...riscopriamo la profondità di gesti grandi, della solidarietà che diventa carità...riscopriamo il valore dell'attenzione a quanti ci sono affidati... Allora il nostro deserto diventerà un giardino, allora la steppa fiorirà... Allora il cuore diventerà pieno di gioia.
Di cuore buon avvento a tutti..

Don Maurizio

mercoledì 23 novembre 2011

"Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita"

MEDITAZIONE DEL MERCOLEDÌ
"Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita" Lc 21, 12...

Da una prima lettura del vangelo sembrerebbe che Gesù avesse l'intento di scoraggiare quanti, in cuor loro, avessero deciso di seguirlo...
"metteranno le mani su di voi, vi perseguiteranno...sarete odiati da tutti a Cisa del mio nome..."
Queste parole di Gesù, stanno alla base di ogni progetto di evangelizzazione...
Non lo dovremmo mai dimenticare...portare gli uomini a Dio e portare Dio agli uomini, costa il prezzo del sangue...

Nel vangelo di Giovanni, all'interno della grande preghiera sacerdotale, Gesù si rivolse ai discepoli dicendo loro:" Se voi foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo, ma poiché io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia".

E giusto chiederci: ma perché tanta parte del mondo e degli uomini odiano Gesù Xsto e coloro che lo annunciano...?


Tutto dipende dal fondamento sopra il quale si costruisce la propria vita: l'io o Dio...purtroppo si pensa erroneamente che porre Dio a fondamento della propria vita sia un soffocare lo spazio dell'io, lo spazio della libertà, della libera e indipendente autonomia...ma in realtà non è così...oppure può sembrare così per quanti non conoscono Dio...

Ogni persona matura nella sua umanità nel confronto con un "tu", nella relazione con qualche altro che gli sta difronte. Il bambino vive la prima esperienza di alterità nell'incontro col papà...mentre si sente ancora fisicamente legato alla mamma...per il nutrimento...la relazione col papà gli fa percepire la presenza dell'altro, passa così dal mondo dei bisogni a quello dei valori...
Ognuno percepisce se stesso solamente a partire dall'incontro con l'altro...ma perché l'altro sia accolto nella sfera delle nostre relazioni più vere e profonde è necessario accostassi a lui, chiunque esso sia, senza preconcetto, senza pregiudizio, nella piena libertà...
Questo vale ancora di più in rapporto a Dio...accoglierlo senza timore, senza paure, senza il timore che egli venga a restringere il campo della mia libertà delle mie possibilità di realizzazione.

Nel cuore degli uomini purtroppo vi è come il timore che dire di si a Dio significhi dire di no a se stessi...si è come inoculata la sensazione che Dio venga a togliermi qualcosa...questo vale ancora di più in rapporto alla Chiesa...
Quanti cristiani, anche cattolici vivono a distanza dalla chiesa...professano una fede molto personalizzata...Dio sì e chiesa no...Xsto sì e chiesa no...

Percepiscono la chiesa come un diaframma, un ostacolo alla relazione con Xsto...e per questo criticano o odiano la chiesa, la perseguitano come fosse un ostacolo da togliere. Da qui nasce l'opposizione diretta manifesta o subdola alla chiesa su ogni fronte....

"metteranno le mani su di voi...vi perseguiteranno consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni..."

Ben diversa fu l'esperienza di Romano Guardini in rapporto alla chiesa.
...nel 1905 a 30 anni gli successe qualcosa di impensabile e di imprevisto
Egli scoprì la chiesa, il senso della chiesa...e disse riferendosi a questo:"la chiesa, le verità dogmatiche, ci liberano da noi stessi, ci liberano dai confini del nostro sé, come da una prigione...
La chiesa è nel pensiero di Guardini, lo spazio del dare se stessi, lo spazio vivo del dono di sé che ci obbliga a non trattenere noi stessi ma a donare noi stessi a Dio e agli altri.

Questa sera Gesù ci ha parlato di persecuzione...ci ha fatto comprendere che la fede vera ha un costo reale...negli ambienti di vita e di lavoro, in rapporto alla società e al mondo...l'incontro con Gesù ci fa diventare positivamente alternativi al mondo...la chiesa parla di valori non negoziabili...di valori che non si possono alterare o annacquare pena la svalutazione del vangelo e l'adombramento di Xsto...ci vogliono coraggio e serena fermezza.

Non scoraggiamoci...fissiamo il nostro sguardo su di Lui...facciamo in modo che la nostra preghiera, sia una vera relazione c con Lui...attingiamo il dono del suo amore e troveremo la forza di affrontare le sfide del mondo, senza mai perdere la serenità e la pace.

Così sia, don Maurizio

sabato 19 novembre 2011

" Sederà sul trono della sua gloria..."

DOMENICA XXXIV DEL TEMPO ORDINARIO
SOLENNITÀ DI XSTO RE DELL'UNIVERSO " Sederà sul trono della sua gloria..."

La liturgia di questo giorno ci spinge a fissare il nostro sguardo su Gesù Xsto Re e giudice dell'universo...
È uno sguardo insolito, inedito, quasi imbarazzante per noi...siamo abituati a pensare a Gesù come al compagno, all'amico, al fratello...colui verso il quale ci si può prendere se non tutta almeno una parte di confidenza...infondo infondo tra amici ci si conosce, ci si capisce e soprattutto ci si aiuta...

La liturgia di questo giorno, mette le ali al nostro sguardo...è come fissare il cielo o ancora di più fissare il sole...è quasi impossibile fissare a occhio nudo e diretto il globo solare infuocato...eppure cari amici...questa è la coscienza che la Chiesa ha del mistero di Xsto...

Oggi noi celebriamo l'identità profonda di Gesù: Re e Giudice, re di verità e giudice della storia...i segni della maestà e della regalità adoperati in questo racconto del vangelo di Matteo, ci parlano di Lui, di Gesù, della sua natura divina, del suo essere Dio...ci fanno intravedere i segni dell'immortalità che appartengono a Lui in quanto Dio e Signore vivente e immortale.

Il titolo della solennità di oggi quasi ci spaventa..nostro Signore Gesù Cristo Re dell'universo...eppure questa è la realtà più profonda di Gesù.

Lui è Re...non si tratta di un semplice titolo attribuibile anche ad un altra persona...la regalità in questo caso è un attributo della divinità...è re perché è Dio...in quanto Dio esercita il suo potere su quanti gli sono affidati...<< Tu lo dici...disse Gesù rivolgendosi a Pilato... Io sono Re, per questo sono nato, per questo sono venuto nel mondo, per rendere testimonianza alla verità...chiunque è dalla verità ascolta la mia voce...>> (Gv 18 SS.)

Ma Gesù oggi non si presenta a noi solo in quanto Re, si presenta anche come. GIUDICE della storia. Lui non annuncia solamente la verità di Dio ma esercita il potere del giudizio, sulla vita di quanti gli appartengono...

Egli dice il vangelo di Mt 25, 32..."Si siederà sul trono della sua gloria e saranno riunite davanti a Lui tutte le genti e Egli separerà gli uni dagli altri come il pastore separa le pecore dai Capri..."

Giudicare per Gesù sarà l'equivalente di separare...gli uni dagli altri...separerà in base a che cosa...separerà in forza dei gesti di amore compiuti....ho avuto fame, ho avuto sete, ero forestiero, nudo e mi avete vestito, ammalato e carcerato e siete venuti a trovarmi...
Il giudizio consisterà nel verificare quanto avremo saputo riconoscerlo dentro le comuni circostanze della vita....saperlo riconoscere...saperlo vedere come riflesso nel volto "sfigurato e ferito" di tanti nostri fratelli e sorelle...

Gesù re e giudice ci chiede oggi di saperlo riconoscere...."lo avete fatto a Me..."
Non manchino nella nostra vita i gesti dell'amore, della bontà e della solidarietà... Non manchino i segni della carità nascosta e silenziosa....attenta e premurosa...

chiediamo al Signore il coraggio di vincere l'amor proprio, l'egoismo, l'avarizia e l'attaccamento alle cose che ci fa pensare solo a noi stessi per accorgerci di quanti hanno bisogno del nostro aiuto e ancora di più dei nostri gesti di amore e di bontà.
Così sia. Don Maurizio

Preghiera allo Spirito Santo

Preghiera allo Spirito Santo

"Vieni Spirito Santo,
effondi su di noi la sorgente delle tue grazie
scendi su di noi Spirito Santo,
aiutaci,
curaci,
rendici partecipi del Tuo amore,
Santo Spirito,
inviaci i tuoi doni,
donaci la Sapienza affichè alziamo il nostro sguardo da questo mondo fragile
donaci l’intelletto affinchè capiamo la Tua volontà
donaci il consiglio per scegliere in ogni momento il bene,
donaci la fortezza affinchè attraverso la fede superiamo tutte le difficoltà di questa vita,
donaci la scienza perché ti possiamo ringraziare per tutto quello che Ci doni
donaci la Pietà perché possiamo amare il prossimo,
donaci il Timor di Dio affinchè stiamo attenti a dove camminiamo.

Santo Spirito,
scendi su di noi,
scendi sulle nostre famiglie,
scendi sui sacerdoti,
sui fedeli e su coloro che non credono,
sui peccatori più induriti e su ognuno di noi!
Scuotici con il Tuo soffio divino,
purificaci da ogni peccato
e liberaci da ogni inganno e da ogni male!
Vieni a noi Spirito Santo e trasformaci,
salvaci, riconciliaci, uniscici, consacraci!

Ripetiamo insieme la sequenza allo Spirito Santo:
“ Vieni Spirito santo,
Manda a noi dal cielo....”

Ripetiamo assieme: “vieni nei nostri cuori”
Spirito Santo che sei uguale al padre e al Figlio, vieni nei nostri cuori
Promessa di Dio Padre vieni nei nostri cuori
Sposo celeste della Beata vergine Maria vieni nei nostri cuori
Raggio di luce del cielo vieni nei nostri cuori
Autore di ogni bene vieni nei nostri cuori
Sorgente di acqua viva vieni nei nostri cuori
Fuoco consumatore vieni nei nostri cuori
Unione spirituale vieni nei nostri cuori
Spirito di amore e di verità vieni nei nostri cuori
Spirito di sapienza e di scienza vieni nei nostri cuori
Spirito di consiglio e di fortezza vieni nei nostri cuori
Spirito di misericordia e di perdono vieni nei nostri cuori
Spirito di modestia e di innocenza vieni nei nostri cuori
Spirito di umiltà e di castità vieni nei nostri cuori
Spirito confortatore vieni nei nostri cuori
Spirito di grazia e di preghiera vieni nei nostri cuori
Spirito di pace e di mitezza vieni nei nostri cuori
Spirito santificatore vieni nei nostri cuori
Spirito che governi la Chiesa vieni nei nostri cuori
Dono di dio altissimo vieni nei nostri cuori


Santo Spirito insegnaci ad essere totalmente di Cristo,
totalmente tuoi, totalmente di Dio!

Anna

Gesù, sei qui

Gesù, sei qui, sei qui con noi e per noi.
Noi ti adoriamo e ti benediciamo nel Sacramento del tuo amore: Tu, pane di vita eterna,
Tu, luce e salvezza del mondo, Tu, gioia di ogni cuore umano!
Sei qui per noi, per noi bisognosi di salvezza e di vita piena, di verità e di libertà autentica;
per noi bisognosi di amore e di conforto, di perdono e di pace
Tu sei la via, la verità e la vita” (Gv. 14, 6). Senza di te non possiamo vivere, Gesù!
Siamo qui, prostrati ti adoriamo nostro Signore Gesù, con il peso delle nostre miserie d'ogni giorno, con il peso grande di tutti i nostri peccati. Con umiltà e fiducia ti imploriamo:
purifica il nostro cuore, rinnova la nostra vita.

Siamo qui con Te. Signore, noi vogliamo rimanere nel tuo amore per accogliere da te la Parola che ci rivela il senso della vita, della sofferenza e della morte,
per ricevere da te la Grazia che ci fa uomini nuovi e veri figli di Dio,
per accogliere da te il Comandamento della carità che ci fa vivere come fratelli e sorelle
che si stimano e si rispettano, si comprendono e si aiutano, si amano e si perdonano,
vivono nella concordia e nella pace. Siamo qui con te, Cristo Gesù,
perché solo con te c'è la felicità vera di cui ha fame e sete la nostra anima

.


Gesù Parlami e fa' penetrare la tua parola nell'intimo della anima mia, nella mia intelligenza, nella mia volontà, nel mio cuore.
Salvami, Signore, con la tua presenza eucaristica!
Con la tua presenza santissima, salvami da un mondo così compiacente verso il peccato.
Con la tua presenza piena d'amore, salvami dal mio egoismo e dal ripiegamento su me stesso.
Con la tua presenza che irradia la bontà, salvami dalla severità nei miei giudizi e nei miei atteggiamenti.
Con la tua presenza sicura e stabile salvami dalla mia fragilità e dalla mia debolezza.
Con la tua presenza vigilante, salvami dalle mie imprudenze e dalle mie leggerezze.




Signore, se la porta del mio cuore dovesse restare chiusa un giorno,abbattila ed entra, non andare via.
Se le corde del mio cuore, non dovessero cantare il tuo nome un giorno, ti prego aspetta, non andare via.Se non dovessi svegliarmi al tuo richiamo un giorno, svegliami con la tua pena..non andare via.Se un altro sul tuo trono io dovessi porre un giorno, tu, mio Signore eterno, non andare via. Signore degnati di accogliere questa consacrazione al tuo cuore diciamo assieme

Federico

mercoledì 16 novembre 2011

SPIRITO SANTO SIGNORE

SPIRITO SANTO
Spirito Santo, Signore nostro, realmente presente qui e in noi, a Te ci rivolgiamo, a Te che ci sveli il senso
delle Scritture e ci fai comprendere la volontà di Dio in noi.
Tu ci pervadi in ogni istante, ci stai donando la Vita, questo tempo presente, ci comunichi l’amore di Dio e ci
unisci tutti nella fede in Cristo Gesù, nostro Salvatore.
Grazie a Te ogni cosa sussiste, ogni creatura ha vita, ogni cuore pulsa. Per mezzo tuo noi stessi esistiamo,
abbiamo vita, nonostante spesso ci dimentichiamo, nonostante ci sembri normale,scontato, nonostante
crediamo di avere il controllo, di poter aggiungere da noi un solo giorno, un solo respiro.
Nella storia della salvezza, hai suggerito la Parola di Dio ai profeti, hai conferito autorevolezza ai re della
storia, hai guidato i sacerdoti nell’avvicinarsi a Dio. Ancora oggi, in Gesù Cristo, ci rendi liberi dalla schiavitù
del peccato, ci rendi capaci di contemplare la bellezza del Signore e ci dai la forza per testimoniare la nostra
fede.
Spirito Santo, tu che rinnovi ogni realtà, che fai nuove tutte le cose, donaci la sapienza di accettare in pace
ciò che la vita ci propone, rendici consapevoli che il male non è definitivo, che ogni sofferenza è per la
guarigione.
Continua ad ispirarci, a farci commuovere di fronte alla bellezza, continua a farci comprendere che solo in
Gesù la nostra esistenza ha senso, che solo in Gesù c’è pienezza.
Donaci fede certa, capace di vedere al di là delle nostre misere aspettative. Donaci di saper contemplare il
volto di Cristo in ogni persona, e di perdonare i fratelli che ci hanno fatto soffrire.
Vieni Spirito Santo, risana i nostri cuori, guarisci il nostro modo di pensare schematico e prevedibile, seduci
il nostro spirito, attrailo alla gioia e alla bellezza, rendici uno.
Grazie, grazie Spirito Santo, per tutti i doni che ci fai, la vita, le opportunità, gli incontri, i nostri talenti.
Grazie per ciò che consideriamo limitante, per ciò che tuttora non comprendiamo.
Grazie per le relazioni che intrecciamo, gli amori che viviamo.
Grazie perché ci consoli nelle difficoltà e ci difendi dal Maligno.
Grazie per il dono dell’Eucaristia e della Riconciliazione.
Grazie perché continui a soffiare, nonostante tutto, nonostante tutto.

CONSEGNO' LORO DIECI MONETE D'ORO

MEDITAZIONE DEL MERCOLEDÌ 16.11.'11

Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. >>

Gesù sta parlando dell'avvento del Regno di Dio: l'argomento "regno di Dio" è uno dei grandi argomenti della predicazione di Gesù...
come sarà questo regno ? In che cosa consisterà ? Quando si compirà ?
Per sviscerare tutto questo Gesù si serve della parabola dell'uomo di nobile famiglia....
In verità Egli sta parlando di se stesso...è lui quell'uomo, quella nobile famiglia di cui sta parlando é la sua origine divina, meglio è la sua natura divina...quel viaggio, a cui accenna, è il suo movimento, dall'eterno al tempo... In questo movimento si nasconde l'evento dell'incarnazione del LOGOS... Dio che diventa uomo...venne per ricevere il titolo di Re..."regnavit a ligno" regnò dal legno della croce; quel titolo regale è profezia della croce...

In controluce a questa parabola emerge in modo nitidissimo l'auto-coscienza messianica di Gesù... Egli ha, in questo momento la percezione di essere il Messia, colui che da compimento a tutte le profezie.

"chiamati i suoi servi consegnò loro dieci monete d'oro..." il Dio che ci rivela Gesù mediante questa parabola...il Dio che Lui sa di essere è colui che compie un ATTO DI FIDUCIA verso gli uomini... CONSEGNÒ loro, dieci monete d'oro. Il verbo usato da Luca si riveste di una importanza capitale: è il verbo che descrive l'azione della salvezza, l'azione propria di Dio... consegnò...tradidit se metipsum....consegnò se stesso...è il verbo che descrive l'opera della creazione e della redenzione...descrive la creazione l'agire di Dio come colui che si consegna, si affida, si pone nelle mani degli uomini...ma anche l'opera della redenzione: Dio, nella croce ci ha consegnato il suo Figlio unigenito...
L'oro nella iconografia biblica è immagine della divinità...Dio non ci dona qualcosa, ci dona se stesso...è questa Inter-relazione tra noi e Lui, è il suo atto di fiducia in noi, che ci rende capaci di portare frutto...

Solamente l'ultimo servo si dimostrò incapace di portare frutto, come mai ?

"ecco la tua moneta che ho tenuto nascosta in un fazzoletto...ho avuto paura di te che sei un uomo severo...."
La vicenda dell'ultimo servitore fu una vera disavventura...perché ? Dalle espressioni di Gesù ne intravediamo le cause:

- ho tenuto nascosta la tua moneta in un fazzoletto...

I doni di Dio non si possono trattenere o nascondere...solo per noi...presso di noi...i doni di Dio, l'oro di Dio va fatto fruttificare per noi e per gli altri...

- ho avuto paura di te che sei un uomo severo...

La paura è stato l'ostacolo che ha impedito la fruttificazione del bene...ha impedito il coraggio della scelta... Ma che cosè la paura ?... È uno stato emotivo di repulsione o di apprensione, in prossimità di un vero o falso pericolo...
A livello umano è saggezza saper controllare le proprie emozioni, non reprimerle ma neppure soccombervi, esservi soggiogati...

Ancora di più nel cammino della sequela dietro al Maestro Gesù, occorre saper orientare le emozioni, sapendole integrare nell'esperienza di fede.

L'emozione è uno stato psichico e affettivo momentaneo, di turbamento del nostro organismo...Di fronte all'imprevisto o a ciò che era inatteso...è ben per questo che non si possono prendere decisioni serie e importanti che riguardano la vita, in preda alla emozione di pochi istanti destinati a trascorrere....
È fondamentale saper passare dalla EMOZIONE alla DECISIONE:
la decisione è un impegno che si prende dopo aver valutato la situazione che abbiamo difronte.
La parabola di Gesù ci insegna a non agire in preda alle emozioni ma solo dopo aver valutato e operato un discernimento e aver preso una opportuna decisone.
Il terzo servo non ottenne risultati perché agì in preda alla emozione senza una valutazione oggettiva del rapporto col suo padrone. E proprio il caso di dire che la paura fa brutti scherzi...
Quante persone restano come bloccate nelle scelte di vita, perché paralizzate dalla paura, da questo stato emotivo: paura di sbagliare, paura dell'altro o dell'altra, paura di Dio...del suo progetto per me....paura di non essere sufficientemente felici, paura del sacrificio....paura di rischiare....

Ma la maturità consiste proprio nella capacità del GIUSTO RISCHIO... rischiare significa aprirsi una via, percorrere una strada, darsi la possibilità di sperimentare e di esprimere se stessi...
Non voler rischiare significa auto-condannarsi alla FRUSTRAZIONE e alla infelicità...non si può vivere in stand by....sempre nell'attesa che succeda qualcosa di migliore o consumando esperienze, senza mai approdare ad un risultato, ad una scelta di vita...

Chiediamo questa sera al Signore di renderci capaci di vivere le mostre emozioni ma al tempo stesso di saperle controllare, per poter scegliere ciò che è bene per noi e soprattutto chiediamogli di non sprecare le occasioni che Dio ci offre, per qualificare la nostra umanità e la nostra fede.

Don Maurizio

lunedì 14 novembre 2011

CHE COSA CI STA A CUORE ?

CHE COSA CI STA A CUORE ?


Che cosa desidereremmo per le persone che ci sono care ? Per i nostri figli o nipoti...? Forse tanta salute...salute fisica, prima di tutto...salute intesa come “benessere”, come “star bene”, con la propria corporeità... Quanto importante è il dono della salute fisica, corporale...non apprezzeremo mai abbastanza questo dono...e quanta sofferenza, quanta tristezza nascono nell'animo quando ci si incontra con qualche persona malata...vorremmo poterle donare un po' di vita, della nostra vita pur di vedere ritornare il sorriso e la spensieratezza sul volto.

Sì, la salute fisica è un grande dono ma non è tutto... A che serve, ci insegna Gesù, guadagnare il mondo intero se poi rischiamo di perdere la nostra anima ?...L'anima immortale è ciò che ci abita, fin da quando Dio ci ha pensati e creati. Non basta avere tante cose per vivere, occorre scoprirne il senso; è saggezza servirsi dei beni materiali, non disprezzarli, ma non lasciarsi imprigionare da essi a scapito delle relazioni più importanti della nostra vita...


Per vivere serenamente abbiamo bisogno di sentirci in pace con noi stessi, abbiamo bisogno di sperimentare la pace del cuore...è un grande dono questo, ma abbiamo bisogno di sentirci in pace anche con gli altri...abbiamo bisogno di sentirci amati, accolti e benvoluti dalle persone con cui condividiamo la strada delle vita...è saggezza coltivare le relazioni più importanti e significative della nostra vita. Aver cura delle relazioni comporta molta volontà di dedizione, di attenzione e di premura nei confronti di quanti amiamo. Trovare il tempo per interagire con loro, per entrare nella loro vita, per condividere interessi e speranze... Quante persone oggi sono costrette a trascorrere tanto tempo fuori dall'ambiente familiare...però se ci crediamo, questo ambiente caldo, va continuamente ricreato, cercato e voluto...non c'è strumento digitale che possa sostituire il calore di una relazione forte...e la famiglia è e deve essere il luogo della relazioni forti...o come dice Vittorino Andreoli: “Lo spazio dei sentimenti”... non assistiamo passivamente alla disidratazione umana e spirituale delle nostre famiglie. Stabiliamo delle priorità e il dedicare tempo e spazio alla famiglia sia una tra le più alte priorità.


Ma quando abbiamo curato l'ambito materiale e relazionale della nostra vita saremo automaticamente nella gioia e nella pace...? C'è un'altra dimensione che dobbiamo coltivare, è quella spirituale, quella che include il nostro rapporto con Dio. La dimensione del silenzio ci aiuterà a trovare la strada. Dio lo incontriamo nel volto di Gesù...chi si è incontrato con Gesù non è più rimasto quello di prima...desiderare di incontrare Gesù è il segno interiore che Dio ci sta attirando a sé...la fede è dono suo...è Lui che ci fa sentire il desiderio di vivere questa relazione intensa e significativa con Lui. Trovare lo spazio per Dio è questione fondamentale oggi. “Quando preghi entra nella tua stanza, e lì prega il Padre tuo, e il Padre che vede nel segreto ti ricompenserà”, ci insegna Gesù... non potrà esserci pace vera e profonda nei nostri cuori se non sarà in atto in noi una intensa esperienza di preghiera...la preghiera è il respiro dell'anima, è quella dimensione che ci fa vivere, già nel tempo, alla presenza di Dio e con Dio. Scoprire la preghiera significa, poter leggere ogni avvenimento della vita con occhi di speranza e di fiducia.

In famiglia dovrebbe avvenire la prima e fondamentale educazione alla preghiera. Spero tanto che ci siano famiglie nella nostra comunità, all'interno delle quali viene vissuta e trasmessa questa esperienza di amore e di fede.


Che cosa ci sta a cuore ? Per che cosa spendiamo il tempo della nostra vita ?...sono domande aperte, non scontate, impegnative...non allontaniamole dalla nostra mente e dal nostro cuore...lasciamole parlare...

don Maurizio

TI ADORIAMO

Vieni Spirito Santo, luce d'eterna luce. Vieni su noi. Entra nelle nostre vite, entra nei luoghi più oscuri, entra nelle nostre morti...

Vieni Spirito Santo. Vieni a squarciare le nostre tenebre. Infondi in noi la Tua luce il Tuo fuoco d'amore che arde di vita.

Vieni Spirito Santo, apri il nostro cuore all'amore gratuito, all'amore eterno di Gesù che ha saputo vincere anche la morte.

Vieni Spirito Santo. Vieni, vieni discendi su noi, apri i nostri occhi alla vita.


Spirito Santo, respiro di Dio, riempici di Te, trasformaci in Gesù. Spirito Santo linfa d'amore donaci la grazia di amare come Gesù ha amato, senza riserva, donando tutto se stesso per noi li su quella croce, per amore.

Vieni Spirito Santo, vieni a plasmare le nostre vite perchè possano essere luce viva su questo mondo.




Spirito Santo vieni in noi. Pregando insieme la sequenza allo Spirito, lasciamo spazio a Lui, affinché possa prendere ogni parte di noi e portarla a brillare con la Sua luce.





Ripetiamo insieme. Scendi su di noi


  • Spirito d'amore e di verità

  • Spirito di sapienza e di scienza

  • Spirito di consiglio e di fortezza

  • Spirito di intelletto e di pietà

  • Spirito di grazia e di preghiera

  • Dono di Dio altissimo


















Testi adorazione






Padre, eccomi alla Tua presenza, eccomi davanti a Te alla fine di questa giornata che Tu hai fatto nascere dalle Tue mani.

Padre, Signore del cielo e della terra, creatore dell'universo intero, sono qui ad adorarti, sono qui a ringraziarti perché riconosco di essere una creatura, una Tua creatura.


Si o Padre, perché sono in Te le mie sorgenti. Tu mi hai pensato quando ancora non ero, mi hai donato la vita e mi sostieni ogni giorno.

Tu mi doni forza, mi doni luce, Tu mi dai sempre ciò di cui ho bisogno.

Umilmente Padre, ma con tutto me stesso, voglio stare alla scuola dell'unico maestro, alla scuola del Tuo dilettissimo Figlio, Gesù Cristo.

E aprendo le mie mani, la mia mente ed il mio cuore, desidero invocarti con le parole che Gesù ci ha insegnato: PADRE NOSTRO


Padre, per rendere più feconda la mia relazione con Te, posso imparare molto anche dalla vita dei santi, nostri fratelli nella fede, posso imparare dalle loro azioni e dal loro modo di pregarti.

Mi affido quindi totalmente al tuo amore altissimo per compiere la tua volontà e canto le tue lodi come le acclamava S. Francesco: LODI DI DIO ALTISSIMO
































Signore Gesù, Tu sei qui, adesso per me.

Sei qui e mi aspetti. Mi aspetti perché mi vuoi bene.

Signore Gesù, rendi certa e forte la mia fede,

apri i miei occhi alla tua luce,

apri le mie orecchie all'ascolto della tua parola.



Signore Gesù, Tu sei qui, e in questo momento mi guardi;

io sono nella luce di questo tuo sguardo, me ne sento avvolto.

E' meraviglioso essere circondato dal tuo sguardo!

Tu sei qui Gesù e mi aspetti, con tanta pazienza e amore.



Signore Gesù, Tu sei sempre pronto ad incontrarmi: fa che io cammini verso di Te,

fa che io permetta di essere attratto da Te.

Signore Gesù, donami una fede che ama.

Tu che mi vedi, Tu che mi ascolti, Tu che mi parli, illumina la mia mente perché io creda di più, riscalda il mio cuore perché ti ami di più.



Signore Gesù, apri il nostro cuore alla luce,

apri il nostro cuore alla verità, alla vita all'amore,

perché Tu sei Luce, Tu sei Verità, Tu sei la nostra Vita,

Tu sei l'Amore del Padre rivelato a noi!



Signore Gesù riconduci tutti i nostri pensieri nel Tuo pensiero,

insegnaci a non desiderare sempre di capire, ma di amare.

Liberaci dal giudizio, verso noi stessi e verso gli altri.

Signore Gesù insegnaci a pregare, insegnaci ad amare,totalmente e gratuitamente.



Diciamo ora insieme la preghiera di consacrazione al Sacro cuore di Gesù..........

venerdì 11 novembre 2011

PADRE

PADRE

Dio, Signore della vita, Padre onnipotente e misericordioso, a te la lode, la gloria, la potenza, la bellezza; solo a Te voglio cantare, in ogni momento della mia vita.

La creazione tutta parla di Te, il mare, le stelle, il cinguettio degli uccelli, l’universo, le galassie. Parlano di Te i nostri incontri, i nostri desideri, la nostra storia.

Hai lasciato in noi una nostalgia così grande di te, che tutto ciò che facciamo, che desideriamo, che cerchiamo è per ritornare a te, alla tua gioia traboccante, alla tua bellezza disarmante.

Sedotti dal Maligno, ingannati dalle aspettative degli altri, accecati dal non accettare ciò che la Vita ci propone, ci siamo allontanati da Te, ci siamo dimenticati di Te, non ci accorgiamo più di quanto ci ami, di come ci avvolgi, dolcemente, della tua presenza.

Addirittura anteponiamo la nostra gloria alla Tua gloria, il nostro successo, i nostri soldi alla sacralità della creazione, anteponiamo i nostri miseri affari alla costruzione del tuo Regno di pace e benessere. Ci prendiamo il diritto di giudicare i nostri fratelli, di separarci da loro, giudichiamo noi stessi, giudichiamo gli eventi, giudichiamo perfino Te.

Perdonaci Signore, Padre nostro, senza di Te non possiamo fare nulla. In ginocchio, davanti a Te, ti chiediamo umilmente perdono per tutto il danno che abbiamo fatto quando non dimoriamo in Te.

Desideriamo tornare a Te.

Tu ci perdoni, ci ridoni vita, gratuitamente, ci pervadi di bontà infinita, risani la nostra persona, ci guidi nel sentiero della gioia.


Carlo alberto

giovedì 10 novembre 2011

TRASMETTERE LA FEDE OGGI

TRASMETTERE LA FEDE OGGI...qualche riflessione
alcune domande: in che cosa consiste la fede ?
: come si trasmette la fede ?
: quali sono i luoghi dove avviene la trasmissione della fede ?

  1. In che cosa consiste l'avventura della fede ?

    A) Noi diciamo spesso, giustamente che la fede è un DONO... In che cosa consiste questo dono ? Potremmo dire che è il dono di una RELAZIONE forte, motivante. Il nostro impegno quotidiano è quello di educarci e di educare a passare da una FEDE DEI SEGNI che cerca supporto, sostegno nei segni (manifestazioni potenti del sacro) ad una fede di di relazione, IN RELAZIONE alla PERSONA DI GESÙ CRISTO, fattosi, in se stesso segno vivente.
    B) La categoria della relazione coinvolge tutta la persona umana: ragione e cuore - sentimenti e intelletto. L'esperienza della relazione coinvolge tutta la persona e tutti i sensi umani della comunicazione.
    C) ci sono due tipi di azioni nell'ambito dell'agire umano: l'agire etico, che persegue un fine, una finalità e quindi uno scopo...e l'agire ispirato all'agire di Dio, cioè l' agire gratuito, non-utile, inutile nel senso di non sottoposto ad una finalità e quindi un agire libero e motivante.
    La fede appartiene a questo tipo di azioni, che vengono dette AZIONI DI SENSO che ti aiutano a interpretare gli avvenimenti della vita.

    2. Come si trasmette la fede...?

    A) Ogni relazione si realizza nell'atto della COMUNICAZIONE = passaggio di contenuti.
    Questo passaggio di contenuti può essere VERBALE ( presuppone l'uso della parola)
    ma può essere anche NON VERBALE (passa attraverso i gesti, le azioni, i comportamenti)...e forse è quello che incide maggiormente.
    B) Nel trasmettere la fede è fondamentale dare importanza ad ogni forma di comunicazione, verbale e non verbale, aprire tutti i canali comunicativi e soprattutto non ridurli ma saper ampliare le possibilità comunicative: la parola detta, parola scritta, parola visiva, parola percepita... comunicazione mediante i segni, MISTAGOGIA
    C) la comunicazione è chiamata ad attraversare più ambiti: didattico, testimoniale, ludico, liturgico....trasmissione scritta di un contenuto, trasmissione mediante la vita vissuta, mediante un testimone, trasmissione attraverso il divertimento, il gioco, lo stare insieme e trasmissione mediante l'educazione al silenzio come premessa alla preghiera.

    3. Quali sono i luoghi, dove avviene la trasmissione della fede ?

    1. Il CUORE della persona umana...è all'interno di questo spazio profondo che si gioca la partita della fede. Tutto quello che facciamo, mediante le nostre proposte pastorali va posto a servizio di questo spazio interiore e della decisione che in esso si attende.
    Va ribadita l'insostituibilità della RELAZIONE PERSONALE, dell' ACCOMPAGNAMENTO PERSONALE...oltre che alle iniziative di gruppo.
    2. La FAMIGLIA i genitori sono passaggio obbligatorio, di fatto trasmettono ciò che vivono, ciò che sono. Non possiamo saltare o prescindere da questa mediazione, va perciò sempre ridestata.
    Importanza fondamentale va data alla LITURGIA DOMESTICA, intesa come spazio per la preghiera insieme e per l'ascolto familiare della Parola di Dio. La liturgia domestica diventa il fondamento e il supporto delle liturgie comunitarie. In questo passaggio formativo vanno investite più energie pastorali e avviate più iniziative di supporto alle famiglie.

    3. La COMUNITÀ CRISTIANA. Essa trasmette la fede prima di tutto in forza di ciò che essa è, prima ancora di ciò che essa fa...È fondamentale chiedersi....QUALE ESPERIENZA DI DIO viene mediata, trasmessa dalla nostra comunità di fede ? Quale esperienza di Dio, quale percezione del Mistero, viene mediato-trasmesso, dalle nostre celebrazioni liturgiche ? dalle nostre iniziative di carità ?...è evidente che LUI è il protagonista e il soggetto principale ?
    E importante che le nostre comunità cristiane siano SPAZI DI INCONTRO CON DIO, dove si possa ancora trovare SILENZIO, PREGHIERA, ASCOLTO, FRATERNITÀ E CARITA'.
    Nessuno va "costretto" alla fede, ma nel momento in cui si accende il desiderio della fede, nel momento in cui si avverte il bisogno di un nutrimento più profondo...le nostre parrocchie dovrebbero essere trovate pronte, preparate... Ambienti caldi di accoglienza e accompagnamento NELLA FEDE...anche le parrocchie possono correre il rischio della disidratazione spirituale, quando vengono ridotte a mere agenzie di servizi sociali a scapito della loro dimensione spirituale.

    Non dimentichiamo che SIAMO LA CHIESA DELL'ESODO....una chiesa in cammino, all'interno di un'epoca di grandi mutazioni....Dovremmo profeticamente cogliere in tutto ciò che passa, ciò che non passa, ciò che rimane, ciò che è e resta essenziale. Questa è la sfida di questo tempo: COGLIERE, ALL'INTERNO DEL NOSTRO AGIRE PASTORALE, CIÒ CHE È ESSENZIALE, CIÒ DI CUI GLI UOMINI HANNO E AVRANNO SEMPRE BISOGNO...

    don Maurizio

LETTORI della PAROLA di DIO

CORSO FORMATIVO per LETTORI della PAROLA di DIO

VICARIATO di MONSELICE


A SERVIZIO della PAROLA”



La Parola di Dio incarnata

11 Novembre 2011 ore 20.45: “Gesù: Parola eterna di Dio,

in parole umane”

relatore: Don Sergio De Marchi

La Parola di Dio celebrata

18 Novembre 2011 ore 20.45: “La ritualità liturgica della Parola”

relatore: Don Gianandrea Di donna


La Parola di Dio annunciata

25 Novembre 2011 ore 20.45: “Forme di nuova evangelizzazione”

relatore: Don Andrea Toniolo


La Parola di Dio pregata

02 dicembre 2011 ore 20.45: “Maria sedutasi ai piedi di Gesù

ascoltava la sua parola”

Lectio su Lc 10, 38 – 42

Don Sandro Panizzolovicario foraneo


sede degli appuntamenti: chiesa S.Giustina V.M. Pernumia

mercoledì 9 novembre 2011

IL TEMPIO DEL SUO CORPO

MEDITAZIONE DEL MERCOLEDÌ
09.11.'11

L'avvenimento che viene descritto nel vangelo di questo giorno segna una svolta capitale nell'ambito dell'esperienza religiosa non solo del popolo di Israele ma anche delle altre espressioni religiose....

Con i gesto compiuto nei confronti dei venditori del tempio e soprattutto con le affermazioni che lo accompagnano, Gesù compie un passaggio, una svolta:
d
al culto legato al tempio di pietra, al culto legato al tempio della sua persona, nel suo corpo.

Il nuovo tempio all'interno del quale si compirà quell'unico sacrificio gradito a Dio, d'ora in poi sarà sempre e solo il corpo glorificato di Gesù..."Distruggete questo tempio ed io in tre giorni lo farò risorgere.... Egli parlava del tempio del suo corpo...".
Gesù vive il tempio come luogo, lo frequenta, vi abita, vi permane, insegna presso il tempio...ma è chiara in Lui la consapevolezza che il luogo dell'incontro col Padre, avviene solamente nella comunione con Lui, nella sua persona.


L'evento della Pasqua, in forza della risurrezione, consentirà questa comunione universale dei credenti, con Lui, con il suo corpo glorioso e glorificato.
Il culto cristiano sta proprio in questa comunione-partecipazione con ciò che Cristo offre di s'è al Padre... egli offre se stesso, offre la sua vita come espressione dell'amore..

Ma in Gesù, pur avendo la consapevolezza di essere Lui, in se stesso, nella sua carne, il vero tempio, troviamo il pieno rispetto del segno del tempio di pietre che rappresentava lo spazio pubblico, di Dio...

"Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio, un luogo di mercato"

Gesù viveva il tempio come "Casa del Padre mio"...
Non solo con la sua presenza e l'assiduità della sua frequentazione, Gesù legittima lo spazio pubblico per Dio, ma ne personalizza il contenuto...

Il tempio è visivamente il segno esterno della presenza di Dio, tra il suo popolo, ma nello stesso tempo è la casa del Padre, è il luogo della relazione filiale e quindi della confidenza personale e familiare con Dio.

Gesù, codifica due appartenenze legate al tempio: quella pubblica e quella privata confidenziale. Ambedue sono necessarie. Abbiamo bisogno di essere continuamente richiamati alla presenza di Dio e al tempo stesso abbiamo bisogno di trovare, nel tempio, lo spazio per la nostra personale relazione con Lui, col Dio vivente.

"portate via di qui queste cose."...dice Gesù e non fate della ca del Padre mio un luogo di mercato...
Lo spazio di Dio va rispettato e va vissuto per quello che è...non va strumentalizzato n'è piegato ad altre finalità...

Ci e chiesto il coraggio di dare a Dio quello che è di Dio...
Ci è chiesto di vivere lo spazio di Dio...luogo e tempo...per incontrarlo !

L'esperienza di fede esige luoghi e spazi....nei quali si esprime ciò che avviene dentro di noi... Gesù dedicava molto tempo allo stare presso il tempio...li sostava, passeggiava, insegnava, pregava....

Stare presso il tempio forma l'animo e la spiritualità di un credente...
Anche noi, come Gesù facciamo il proposito di lasciarci formare dal segno del tempio, impariamo da Lui a fare di noi stessi, della nostra vita e del nostro corpo, il tempio vivente dove incontrare Dio e vivere alla sua presenza.


Don Maurizio

venerdì 4 novembre 2011

PRESERO CON SE' DELL'OLIO IN PICCOLI VASI

DOMENICA XXXII DEL TEMPO ORDINARIO

Stiamo camminando verso la conclusione dell'anno liturgico, e la Chiesa ci educa alla considerazione delle verità finali, meta ultima della vita cristiana.
La vita del cristiano non si compie solo nel presente...nell'immediato ma ci conduce ad una dimensione eterna, ci introduce nell'esperienza dell'eterno...
L'eterno come incontro con lo Sposo...noi non abbiamo esperienza diretta di ciò che è eterno...forse qualche barlume....di fronte ad un incontro estatico con le forme della più elevata bellezza...l'arte, la musica... Oppure possiamo considerare, esperienza di eternità....qualche gesto straordinario di amore...che abbiamo ricevuto o che abbiamo potuto donare, superando noi stessi....

Oggi il vangelo ci media, questo incontro con ciò che è eterno, con COLUI CHE È ETERNO, attraverso la parabola delle dieci vergini...

Gesù sta narrando una liturgia nuziale...descrive come si svolgevano le nozze nel primo secolo, secondo la tradizione ebraica...un corteo di ragazze accompagnavano lo sposo, sino alla casa nuziale, dove avrebbe incontrato la sua sposa... COSÌ SARÀ L'INCONTRO CON LUI, COSÌ SARÀ IL NOSTRO ENTRARE NELL'ETERNO....sarà come incontrare lo sposo, la persona più importante della nostra vita....

È fondamentale comprendere che fa parte di questo cammino, non solo l'esperienza dell'attesa...ma anche quella della STANCHEZZA...l'arrivo dello sposo non è legato al tempo...arriva quando arriva...il rischio dell'assopimento è reale...
Siamo discepoli che vivono dentro al mondo, in mezzo al mondo e l'affanno per le realtà materiali coinvolge anche la nostra vita...non possiamo esimerci del tutto...il rischio reale e sempre possibile è quello di lasciarci travolgere dalle realtà fugaci, che passano....dai problemi della vita quotidiana, facendoli diventate il centro e il cuore pulsante della nostra vita....

È facile oggi ASSOPIRCI...è facile oggi SMARRIRE L'ORIZZONTE DELL'ATTESA...accontentandoci delle mete intermedie, a piccola gettata, dal respiro corto, invece di leggere la nostra vita in PROIEZIONE ETERNA cercando già nel tempo, ciò che ci spalanca l'eterno...se non diamo già da ora risposta alla nostra sete di eternità, ci auto-condanneremo a vivere una esistenza frustrata e opaca...
FORSE QUESTO È UNO DEI DRAMMI PIÙ PROFONDI DEL NOSTRO TEMPO...CERCARE RISPOSTE CORTE, BREVI A BISOGNI ETERNI...
non si può può vivere senza imparare ad amare...
Non si può vivere senza rispondere alla sete di bellezza e di felicità...

Ma in questo tentativo di risposta, possiamo realmente perdere il passo, accontentandoci di ciò che non sazia... Qual'è la strada ? La strada è nascosta nell'immagine dell'olio...in vista dell'attesa, ciò che ha reso sagge quelle cinque vergini e stata la capacità di prevedere il tempo dell'attesa...
LA NOSTRA FEDE SI GIOCA NEL TEMPO DELL'ATTESA...beati noi se già da ora sapremo accorgerci dell'eterno che viene, che ci sta venendo incontro. Non manchi dalla nostra vita l'olio della preghiera, l'olio della fedeltà, l'olio dell'amore che spera e attende....così sia.

Don Maurizio