martedì 31 gennaio 2012


LA BELLEZZA IN OGNI ASPETTO DEL RITO LITURGICO


Scrive il Santo Padre Benedetto XVI, al n. 35 dell’Esortazione Sacramentum Caritatis:
«Il rapporto tra mistero creduto e celebrato si manifesta in modo peculiare nel valore teologico e liturgico della bellezza. La liturgia, infatti, come del resto la rivelazione cristiana, ha un intrinseco legame con la bellezza: è veritatis splendor. Nella liturgia rifulge il Mistero pasquale mediante il quale Cristo stesso ci attrae a sé e ci chiama alla comunione. [...]
La bellezza della liturgia è parte di questo mistero; essa è espressione altissima della gloria di Dio e costituisce, in un certo senso, un affacciarsi del Cielo sulla terra. [...] La bellezza, pertanto, non è un fattore decorativo dell’azione liturgica; ne è piuttosto elemento costitutivo, in quanto è attributo di Dio stesso e della sua rivelazione. Tutto ciò deve renderci consapevoli di quale attenzione si debba avere perché l’azione liturgica risplenda secondo la sua natura propria».
La bellezza di Cristo si riflette soprattutto nei santi e nei cristiani fedeli di ogni epoca, ma non bisogna per questo dimenticare o sottostimare il valore spirituale delle opere d’arte che la fede cristiana ha saputo produrre per metterle a servizio del culto divino. La bellezza della liturgia si manifesta concretamente attraverso oggetti materiali e gesti corporei, di cui l’uomo – unità di anima e di corpo – ha bisogno per elevarsi alle realtà invisibili e rafforzarsi nella fede. Il Concilio di Trento ha insegnato:
«La natura umana è tale che non può facilmente elevarsi alla meditazione delle cose divine senza aiuti esterni: per questa ragione la Chiesa, come pia madre, ha stabilito alcuni riti [...] per rendere più evidente la maestà di un sacrificio così grande [l’Eucaristia] e introdurre le menti dei fedeli, con questi segni visibili della religione e della pietà, alla contemplazione delle sublimi realtà nascoste in questo sacrificio» (DS 1746).
L’arte sacra, le sacre vesti e suppellettili, l’architettura sacra: tutto deve concorrere a far consolidare il senso di maestà e di bellezza, a far trasparire la «nobile semplicità» (cf. Sacrosanctum Concilium, n. 34) della liturgia cristiana, che è liturgia della vera Bellezza.
Il servo di Dio Giovanni Paolo II ha ricordato l’episodio evangelico dell’unzione di Betania, per rispondere alla possibile obiezione sulla bellezza delle chiese e degli oggetti destinati al culto, che potrebbero risultare fuori luogo se posti di fronte alla grande massa dei poveri della terra. Egli ha scritto:
«Una donna [...] versa sul capo di Gesù un vasetto di profumo prezioso, provocando nei discepoli – in particolare in Giuda (cf. Mt 26,8; Mc 14,4; Gv 12,4) – una reazione di protesta, come se tale gesto, in considerazione delle esigenze dei poveri, costituisse uno “spreco” intollerabile. Ma la valutazione di Gesù è ben diversa. Senza nulla togliere al dovere della carità verso gli indigenti, ai quali i discepoli si dovranno sempre dedicare [...], Egli guarda all’evento imminente della sua morte e della sua sepoltura, e apprezza l’unzione che gli è stata praticata quale anticipazione di quell’onore di cui il suo corpo continuerà ad essere degno anche dopo la morte, indissolubilmente legato com’è al mistero della sua persona» (Ecclesia de Eucharistia, n. 47).
E ha concluso:
«Come la donna dell’unzione di Betania, la Chiesa non ha temuto di “sprecare”, investendo il meglio delle sue risorse per esprimere il suo stupore adorante di fronte aldono incommensurabile dell’Eucaristia. [...] Sull’onda di questo elevato senso del mistero, si comprende come la fede della Chiesa nel Mistero eucaristico si sia espressa nella storia non solo attraverso l’istanza di un interiore atteggiamento di devozione, ma anche attraverso una serie di espressioni esterne, volte ad evocare e sottolineare la grandezza dell’evento celebrato. [...] Su questa base si è sviluppato anche un ricco patrimonio di arte. L’architettura, la scultura, la pittura, la musica, lasciandosi orientare dal mistero cristiano, hanno trovato nell’Eucaristia, direttamente o indirettamente, un motivo di grande ispirazione» (ibid., nn. 48-49).
È necessario perciò avere tutte le attenzioni e le cure possibili perché la dignità della liturgia risplenda sin nei minimi dettagli nella forma della vera bellezza. Bisogna ricordare che anche quei santi che hanno vissuto la povertà con particolare impegno ascetico, hanno sempre desiderato che gli oggetti più belli e preziosi fossero destinati al culto divino. Menzioniamo qui un solo esempio, quello del Santo Curato d’Ars:
«Don Vianney aveva subito amato quella vecchia chiesa [di Ars] come la casa paterna. Per abbellirla iniziò dal principale, cioè dall’altare, centro e ragione d’essere di tutto il santuario. Per rispetto all’Eucaristia, volle quello che di più bello era possibile avere. [...] Quindi aumentò il guardaroba del buon Dio, come diceva lui, nel suo linguaggio colorito e immaginoso. Visitò a Lione i negozi di ricamo, di oreficeria, e vi acquistò ciò che vi trovava di più prezioso. “Nei dintorni, confidavano i suoi fornitori meravigliati, c’è un piccolo Curato, magro, malmesso, che ha l’aria di non averne mai neanche uno in tasca e che, per la sua chiesa, vuol sempre ciò che c’è di meglio!”» (F. Trochu, Il Curato d’Ars, Marietti, Torino 1964, p. 173).

SPIRITO SANTO ECCOMI !



Santo Spirito, eccomi ad adorarti. In questo tempo che mi hai donato ho pregato il Padre e il Figlio. Ora voglio aprirmi alla tua azione, alla tua forza, alla tua pace.
Soffia anche su di me il vento del cambiamento, della conversione; sbalzami dal piedistallo delle mie fragili sicurezze, fa che deponga la spada della rabbia.
Acceca, Santo Spirito, i miei occhi e fa che veda tutto e tutti con la luce che mi doni.
Fammi nascere dall'alto...quella notte Gesù disse così al buon Nicodemo: "Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito".
(silenzio)
Santo Paraclito, apro le mie mani e apro il mio cuore invocandoti; chiedo la tua Forza e la tua Verità, la tua Pace e il tuo Ardore, la tua Luce e il tuo Aiuto.
Diciamo allora insieme la Sequenza allo Spirito Santo. (Sequenza)

Matteo

sabato 28 gennaio 2012

Chi è Gesù ?


DOMENICA IV DEL TEMPO ORDINARIO



Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò
Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi
I testi ispirati che abbiamo appena ascoltato vanno in una direzione precisa: vogliono aprirci alla conoscenza e all'esperienza del mistero di Gesù Cristo.
Mosè non può reggere all'impatto dell'incontro con Dio...per questo chiede a Dio una forma di mediazione, un intermediario...Io susciterò un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò.... Dio sarà fedele alla sua promessa.... Nella pienezza dei tempi...dirà San Paolo...Dio manderà il suo Figlio nata da donna, nato sotto la legge per riscattare colore che erano sotto la legge...( Gal. 4)...
questa mediazione raggiungerà il suo vertice, in Gesù...lui in persona  sarà costituito mediatore tra Dio e gli uomini...la sua carne, il suo copro costituiranno il luogo di questa mediazione...
Gesù non è un qualsiasi interprete della Scrittura...ma è Dio in atto, Dio che ci apre al mistero di se stesso, Dio che ci fa entrare in relazione con Lui..
Egli parla con autorità...e il fondamento di questa autorità è Lui stesso...
Di fronte a Gesù, l'atteggiamento più opportuno è il silenzio...l'arresto delle nostre facoltà cognitive, non perché vogliamo rinunciare al nostro essere uomini che pensano, ma perché non possiamo condizionarlo con il nostro pensiero, non possiamo ridurlo alla misura di noi stessi, non possiamo proiettare su di lui ciò che è frutto della nostra deduzione...
Chi è Gesù ? È una domanda sempre aperta...di fronte alle quale il silenzio e necessario, indispensabile per farsi fa accoglienza del mistero...
I primi testimoni cristiani ci offrono la loro esperienza di incontro con Gesù:  è Dio nella carne umana...è Dio che attraverso il corpo umano, quel corpo di  carne...ex Maria Virgine...preso, attinto, nato da Maria Vergine...si dona a noi...rende possibile la relazione con Lui. Dalla sua carne, dal suo corpo svela il mistero di Dio, lo rende visibile, lo manifesta attraverso i sensi...e quindi noi possiamo, attraverso i sensi, fare esperienza di Dio.
L'incontro con Gesù è un avvenimento determinante:
Scribi e Farisei ne rimangono stupiti, allibiti...quasi intimoriti...
Gli spiriti impuri...davanti a Lui...fuggono...Tu sei il santo di Dio...
Il contatto con la sua umanità, con la sua carne...diventa terapeutico, guaritivo...l'incontro con lui diventa esperienza di liberazione e di guarigione ad ogni livello...lui solo libera dal male e dal maligno...perchè è nella sua carne e con la sua carne il Santo di Dio !
L'incontro con Gesù è questione determinante...
Dovremmo creare le condizioni di questo incontro...perché questo incontro avvenga...dovremmo creare lo spazio e il tempo...
Questa chiesa è la nostra sinagoga di Cafarnao...questa Eucaristia è il luogo dove possiamo toccare il suo corpo glorioso...
Lasciamoci incontrare da Lui...lasciamoci liberare da Lu...lasciamoci guarire da Lui...


don Maurizio

martedì 24 gennaio 2012

SUL CALVARIO...


SUL LUOGO DELLA CROCIFISSIONE

CAPPELLA DELLA CROCIFISSIONE E MORTE

STABAT MATER DOLOROSA

VI FARO' DIVENTARE PESCATORI DI UOMINI


Dal Vangelo secondo Marco
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Il nostro Dio è un Dio che chiama...è la verità che abbiamo appreso domenica scorsa, dalla Parola di Dio che avevamo ascoltata.
Oggi ci viene ri-offerta questa parola, questa esperienza della verità: il nostro Dio è un Dio che chiama...non solo chiama e coinvolge...i chiama a seguire Lui...convertirsi significa propriamente seguire lui, camminare passo, passo dietro di lui.
"passando lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone e Andrea fratello di Simone mentre gettavano la rete in mare...erano infatti pescatori..."
Il mare di Galilea, il lago di Tiberiade è lo scenario, lo sfondo di questo evento.. È quasi impossibile contemplare il lago di Tiberiade, e non pensare a ciò che lì è avvenuto...l'avvenimento della chiamata dei primi apostoli...
Fondamentale scelta da parte di Gesù...contrariamente ai rabbini del tempo, alla prassi vigente, qui non furono i discepoli ad offrirsi, per fare parte della sua cerchia...ma fu Gesù stesso, in prima persona, direttamente a scegliere chi avesse dovuto far parte della sua nuova comunità
Nella chiamata a far parte della compagnia di Gesù, l'iniziativa di Dio CI PRECEDE...È LUI CHE SCEGLIE...PERCHÈ È LUI CHE VEDE,VEDE DENTRO, VEDE IL CUORE non si ferma alle apparenze....
Questo e il primo dato emergente dai racconti della chiamata...
Poi ce n'è un altro: 
a Gesù che chiama, fa da contro peso, quell'aggettivo che caratterizzò la RISPOSTA  dei primi discepoli: SUBITO...nel senso di improvviso, immediato, repentino....che può anche essere un avverbio di tempo...immediatamente, prontamente... La chiamata di Gesù non cadde nel vuoto ma trovò subito risposta...come può avvenire questo ?
Probabilmente Gesù seppe cogliere una attesa più profonda presente nella vita di Andrea e Simone...una ricerca di senso...un desiderio di impostare la vita su altri parametri che non fossero quelli dell'utile e del produttivo.... Venite dietro a me vi farò diventare pescatori di uomini...
Qui emerge tutta la grandezza e la dignità di questi primi seguaci di Gesù...
Avevano già un lavoro...una rendita sicura...una occupazione dignitosa per sé e per le loro famiglie...eppure ebbero il coraggio di lasciare ciò che era sicuro per l'insicuro, ciò che era certo per l'incerto....perché intuirono che la proposta di vita di Gesù era una proposta liberante e quindi meritava questo atto di coraggio e di dedizione...E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
La realtà più importante della vita sono gli INCONTRI...ci sono incontri che cambiano radicalmente la nostra vita...così e stato per i primi discepoli...hanno incontrato Gesù e non hanno lasciato cadere questa opportunità...questo invito...
Ognuno di noi ha il potere di plasmare la propria vita...la tua vita è quello che tu vuoi che sia....prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro (Giovanni Paolo II ai giovani)
Quante persone non scelgono ciò che sentono dentro...per paura, per timore, per insicurezza, per mancanza di coraggio... Scegliere significa prendere in mano la nostra vita e orientarla verso ciò che più la interpreta e la esprime.
All'interno di questa eucaristia, Gesù rivolge la sua chiamata a ciascuno di noi nella stato di vita in cui ci troviamo....troviamo il coraggio di rispondergli nel segreto del nostro cuore.
Don Maurizio
ADORAZIONE



O Spirito Santo, dolce ospite dell’anima infondi in noi ti supplichiamo i raggi della tua luce.
 Fa  che possiamo percepire la tua presenza ora e durante la preghiera quotidiana, insegnaci a pregare bene.
Spirito Santo, Spirito di Conoscenza, Spirito di Amore, Tu solo conosci la Verità, Tu solo sai perfettamente ciò che è bene e ciò che è male per noi. Tu ci ami e conosci il nostro bene.
Spirito di Amore, effondi in noi i tuoi Santi Doni, illuminaci con le tue ispirazioni divine,e  ispira a noi la pratica del bene,  vieni e rinnova la faccia della terra.


Vieni, Spirito Santo,
effondi su di noi la sorgente
delle tue Grazie

Scendi sui Tuoi vescovi,
sui sacerdoti,
sui religiosi e sulle religiose,
sui fedeli e su coloro che non credono,
sui peccatori più induriti e su ognuno di noi!

Scendi su tutti i popoli del mondo,
su tutte le razze e su ogni classe e categoria di persone!

Scuotici con il Tuo soffio divino. purificaci da ogni peccato
e liberaci da ogni inganno e da ogni male!
Infiammaci con il Tuo fuoco,

Insegnaci a capire che Dio è tutto.
tutta la nostra felicità e la nostra gioia,
e che solo in Lui è il nostro presente,
il nostro futuro e la nostra eternità.

Vieni a noi Spirito Santo
e trasformaci, salvaci, riconciliaci,
uniscici, consacraci!
Insegnaci ad essere totalmente di Cristo.

RECITIAMO INSIEME LA SEQUENZA ALLO SPIRITO SANTO

RIPETIAMO INSIEME: VIENI NEI NOSTRI CUORI:

Spirito Santo, che sei uguale al Padre e al Figlio,
Promessa di Dio Padre,                                      
Raggio di luce del cielo,                                      
Autore di ogni bene,                                            
Sorgente di acqua viva,                                        
Fuoco consumatore,                                            
Unzione spirituale                                              
Spirito di amore e di verità,                                  
Spirito di sapienza e di scienza,                          
Spirito di consiglio e di fortezza,                        
Spirito di intelletto e di pietà,                            
Spirito di grazia e di preghiera,                            
Spirito di pace e di mitezza,                                
Spirito di modestia e di innocenza,                      
Spirito confortatore,                                            
Spirito santificatore,                                            
Spirito che governi la Chiesa,                              
Dono di Dio Altissimo,                                      
Spirito che riempi l'universo...                              

Anna
ADORAZIONE


Signore Gesù, siamo qui davanti a Te con tutte le nostre miserie.
Sappiamo che non ci respingerai perchè tu ci ami così come siamo.
Ti chiedo pietà Gesù  dei nostri peccati,  di tutte le omissioni, di tutte le buone azioni che
Avremo la possibilità di fare ma che non facciamo.
Ti prego perdonaci Gesù, liberaci dai nostri vizi,
fa che rinunciamo a tutte le abitudini che ci allontanano da te
Gesù insegnaci a perdonare,
nel Tuo nome perdoniamo tutte le persone che ci hanno fatto del male.
nel Tuo nome Rinunciamo a Satana, a tutti gli spiriti maligni ed alla loro opera.
Ti doniamo tutto il nostro essere, o Signore Gesù, ora e sempre.
Ti invitiamo  nella nostra vita, o Gesù, Ti accettiamo come Signore, Dio e Salvatore.
Guariscici Gesù, trasformaci, rafforza la nostra fede, la nostra anima ed il nostro spirito.
Gesù noi ti preghiamo anche per tutti gli anziani e gli ammalati,  per le loro famiglie, per tutte le persone in difficoltà, fa sentire loro la tua presenza, confortali aiutali.
Vieni Signore Gesù, immergici nel Tuo Preziosissimo Sangue e riempici del tuo Santo Spirito.
Gesù Ti Amiamo, Gesù Ti lodiamo, Gesù  Ti ringraziamo.
Ti seguiremo per tutti i giorni della nostra vita. Aiutaci a non voltarci mai indietro. A non desiderare nient'altro che Te.
Rendici coscienti della grandezza del Tuo DONARTI a noi, misere creature.
 Illumina la nostra mente ed il nostro cuore.
Irrompi con la Tua Luce l'intensità delle tenebre che offuscano la nostra vita.

Federico


lunedì 16 gennaio 2012


PERNUMIA
Foglietto parrocchiale 
dal 15 gennaio al 5 febbraio 2012
Anno pastorale 20011 - 2012


Educare: compito e missione di oggi e di sempre


Nel giorno della festa del battesimo del Signore, il Santo Padre Benedetto XVI ha voluto battezzare nella Cappella Sistina sedici bambini e nel corso della sua omelia si è rivolto a genitori, padrini e madrine con queste parole:
“Il compito dei genitori, aiutati dal padrino e dalla madrina, è quello di educa-re il figlio o la figlia. Educare è molto impegnativo, a volte è arduo per le nostre capacità umane, sempre limitate. Ma educare diventa una meravi-gliosa missione se la si compie in collaborazione con Dio, che è il primo e vero educatore di ogni uomo.”
Rifacendosi alle parole del salmo responsoriale della festa ha poi aggiunto:
“A questa parola che il Signore ci ha rivolto mediante il profeta Isaia, noi abbiamo risposto con il ritornello del Salmo: ‘Attingeremo con gioia alle sor-genti della salvezza’. Come persone adulte, ci siamo impegnati ad attingere alle fonti buone, per il bene nostro e di coloro che sono affidati alla nostra responsabilità, in particolare voi, cari genitori, padrini e madrine, per il bene di questi bambini. E quali sono ‘le sorgenti della salvezza’? Sono la Parola di Dio e i Sacramenti. Gli adulti sono i primi a doversi alimentare a queste fonti, per poter guidare i più giovani nella loro crescita. I genitori devono dare tanto, ma per poter dare hanno bisogno a loro volta di ricevere, altri-menti si svuotano, si prosciugano. I genitori non sono la fonte, come anche noi sacerdoti non siamo la fonte: siamo piuttosto come dei canali, attraverso cui deve passare la linfa vitale dell’amore di Dio. Se ci stacchiamo dalla sor-gente, noi stessi per primi ne risentiamo negativamente e non siamo più in grado di educare altri. Per questo ci siamo impegnati dicendo: ‘Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza’”.
Il Santo Padre ha poi proseguito, sottolineando l'importanza della testimo-nianza personale di vita degli educatori nei confronti di quanti vengono edu-cati, introdotti nella comprensione del senso della vita:
“È molto importante per voi genitori, e anche per i padrini e le madrine, cre-dere fortemente nella presenza e nell’azione dello Spirito Santo, invocarlo e accoglierlo in voi, mediante la preghiera e i Sacramenti. È Lui, infatti, che illumina la mente, riscalda il cuore dell’educatore perché sappia trasmettere la conoscenza e l’amore di Gesù. La preghiera è la prima condizione per educare, perché pregando ci mettiamo nella disposizione di lasciare a Dio l’iniziativa, di affidare i figli a Lui, che li conosce prima e meglio di noi, e sa perfettamente qual è il loro vero bene. E, al tempo stesso, quando preghia-mo ci mettiamo in ascolto delle ispirazioni di Dio per fare bene la nostra par-te, che comunque ci spetta e dobbiamo realizzare. I Sacramenti, special-mente l’Eucaristia e la Penitenza, ci permettono di compiere l’azione educa-tiva in unione con Cristo, in comunione con Lui e continuamente rinnovati dal suo perdono. La preghiera e i Sacramenti ci ottengono quella luce di verità grazie alla quale possiamo essere al tempo stesso teneri e forti, usare dolcezza e fermezza, tacere e parlare al momento giusto, rimproverare e correggere nella giusta maniera”.
Tra due mesi, poco meno, avremo la gioia e la responsabilità di donare il sacramento della Cresima a due gruppi di nostri ragazzi… penso ai loro genitori, padrini, madrine… sapremo donare loro una autentica te-stimonianza di maturità di vita? Quale immagine di adulto riuscito, maturo, trasmetteremo loro… quali mes-saggi passano dalla nostra alla loro vita...?
Le indicazioni del Santo Padre sono chiare e valide anche per noi… con umiltà facciamole diventare moti-vo di riflessione e di preparazione a questo prossimo evento.
don Maurizio


Gennaio: tempo di adesione al Centro Parrocchiale.
Annualmente in questo periodo, rin-noviamo l'adesione al Centro Par-rocchiale attraverso il tesseramento. Quest'anno si aprirà una fase nuova: aderiremo all'associazione NOI. Questa affiliazione al NOI diventa per il Centro Parrocchiale un atto necessario, per i valori che tale associazione propone e per la copertura fiscale e amministrativa che garantisce a tutti gli enti ad essa associati, essendo associazione riconosciuta dal Ministero dell'Interno. Le forme associative simile a quella precedente sono oramai superate e vanno obbligatoriamente messe da parte. Desideriamo gestire il Centro Parrocchiale nella piena trasparen-za e legalità. Vi chiedo pertanto di accogliere con serenità l'affiliazione a “NOI”. Con tale atto l'Agenzia delle Entrate stabilirà un nuovo codice fiscale per il Centro Parrocchiale. Questo consente la modifica del nome del Centro. Perciò, dopo aver sentito il parere dei volontari del bar, che giorno per giorno con generosità garantiscono l'apertura del Centro Parrocchiale, abbiamo pensato, senza nulla togliere alla venerata e amata figura di don Lucio, di legare il nome del Centro Parrocchiale alla memoria di don Sante Facco. Mi pare un atto doveroso. Nei giorni precedenti alla sua morte, molti lo ricordano partico-larmente affaticato proprio a motivo dei lavori e della imminente apertura del Centro Parrocchiale. Il dedi-care alla sua memoria il Centro Parrocchiale è un modo semplice e umile per dire “grazie” a don Sante per il dono della sua vita a Dio e alla nostra parroc-chia. Ci ha amati mettendoci a disposizione delle strutture pastorali rinnovate. Ringraziamo Dio per le testimonianze di amore e di fede che incontriamo nella vita.

Raccolta generi alimentari
Tutto il materiale di generi alimentari raccolto duran-te la presentazione dei doni nel tempo dell'Avvento andrà in donazione alle cinquanta mamme della zona di Monselice, seguite dal Movimento per la vita. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta.

Restauri degli oratori: Maseralino
Nelle trascorse settimane si è quasi concluso il re-stauro dell'oratorio di Maseralino. Si è reso necessa-rio l'intervento poiché nell'abside si erano verificate delle infiltrazioni d'acqua e l'intonaco esterno al peri-metro della chiesetta si stava distaccando. Inoltre è stata sistemata la cuspide del campanile, rifacendo tutto il castello in legno e aggiungendo una seconda campanella che era in deposito qui in canonica.
La ditta Olivato ha messo la manodopera, la parroc-chia sta sostenendo la spesa dei materiali. Mentre per quanto riguarda la parte lignea del campanile è stata offerta dalla falegnameria Lion. Grazie di cuore ai volontari che hanno seguito direttamente questi lavori.

Nuovo cantiere alla Casona
Da tempo ne avevo dato notizia, ora è realtà. Pur-troppo i tempi di intervento non dipendono dalla buo-na volontà, ma dalla disponibilità delle ditte. L'impre-sa edile Fortin, seguita nella direzione dei lavori da Andrea Martini, eseguirà un ripasso del tetto e il rifa-cimento di alcune grondaie. Sarebbe bello e oppor-
tuno transennare tutta la proprietà adiacente alla chiesetta, soprattutto il parcheggio, per dare più si-curezza, dignità e decoro al luogo, vedremo che cosa si potrà fare in base ai fondi disponibili. Spero che la gente della Casona, nei mesi estivi di apertu-ra dell'oratorio e soprattutto nel mese di maggio si senta più motivata ad essere presente e a frequen-tare questo luogo di preghiera.

Preparazione alla Cresima del 25 febbraio
Abbiamo già invitato i genitori ad essere presenti ad alcuni incontri formativi durante l'Avvento, ora entria-mo nella fase di preparazione immediata:
Domenica 29 gennaio ore 17.00 attendo tutti i geni-tori, padrini e madrine in chiesa per un momento formativo; vi chiedo poi di fermarvi alla celebrazione della S. Messa.
Domenica 19 febbraio ore 17.00 in chiesa attendo nuovamente genitori, padrini, madrine per alcune indicazioni tecniche riguardanti il rito della Cresima.
Sabato 25 febbraio ore 17.00: amministrazione della S. Cresima a 58 ragazzi e ragazze di 5ª ele-mentare e 1ª media.
Domenica 4 marzo ore 10.00 invito tutti i ragazzi/e che hanno ricevuto la Cresima ad essere presenti alla S. Messa parrocchiale in ringraziamento per il dono ricevuto.

Sacramento del Perdono
Primo accostamento dei ragazzi di 4ª elementare alla Confessione sacramentale. L'appuntamento sarà per sabato 31 marzo alle ore 16.00. Successi-vamente i ragazzi con i loro genitori saranno invitati a partecipare alla processione delle Palme. Que-st'anno ci ritroveremo nel giardino dietro la nostra chiesa, benediremo i rami d'ulivo e faremo la pro-cessione lungo il sagrato.


Cena porta e condividi
Un appuntamento è previsto per la fine del mese di Gennaio, a conclusione della campagna tessera-menti: sabato 28 gennaio ore 20.00.
Un altro appuntamento è fissato per il martedì gras-so 21 febbraio ore 20.00.
La cena porta e condivi è aperta a tutti, è sufficiente portare qualcosa in cibo o bevande, da condividere con gli altri.


Febbraio: mese dedicato alla “Vita nascente”
Signore della Vita
Signore, la vita è tuo dono: aiutaci ad accoglierla.
Signore, la vita è prima di tutto: aiutaci a rispettarla.
Signore, la vita è gioiosa meraviglia: aiutaci a farla crescere nel tuo bene.
Signore, la vita è comunione: aiutaci ad essere soli-dali e responsabili.
Signore, la vita è dolore: aiutaci a mai disperare del-la tua consolazione.
Signore, la vita è amore: aiutaci nel dono sincero di noi stessi.
Signore, la vita è fiducia: aiutaci a costruire legami di verità.
Signore, la vita è speranza: aiutaci a desiderare l’e-ternità.
Signore, la vita è pace: aiutaci nella pazienza del perdono.
Preghiera a Maria per la causa della Vita
O Maria, culla del grande mistero!
Nel tuo limpido grembo è accaduto l'avvenimento più impensabile e necessario:
Dio, in te, si è fatto bambino e ha condiviso integralmente l'itinerario dell'avventura umana.
Da quel momento, quando sboccia una vita, possiamo esclamare: an-che Dio ha percorso la stessa stra-da, anche Dio ha vissu-to l'affascinante e delicata stagione della presenza nel grembo della Madre.
O Maria, oggi è stato infangato il prodigio! È stata crocifissa la fase più tenera della vita umana: il grembo della mamma spesso diventa la tomba dei figli! O Maria, con te ci impegniamo a pregare.
Con te, Donna del grande Prodigio del grembo abi-tato da Dio, vogliamo implorare la luce dello Spirito per le mamme e i padri di oggi: riportali a rispettare la vita, riportali a cantare la vita, riportali ad amare la vita fin dal primo istante del suo miracolo. Amen
(+ Angelo Comastri Cardinale arciprete della basilica Vaticana, preghiera scritta per l'Associazione Difen-dere la vita con Maria).






sabato 7 gennaio 2012


BATTESIMO DI GESÙ

Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba.

Qualche giorno fa, poche ore fa, la liturgia del giorno dell' Epifania, ci comunicava il contenuto della festa, attraverso l'immagine della LUCE...la liturgia di questo giorno ci comunica il contenuto della festa, attraverso l'immagine dell'ACQUA...oggi è la festa del Battesimo di Gesù...anche Lui volle essere battezzato, immerso nell'acqua del fiume Giordano...

Dopo i trent'anni di Nazaret...dopo aver vissuto, nel silenzio, nell'umiltà e in obbedienza a Giuseppe e Maria...Gesù "venne da Nazaret di Galilea al Giordano per farsi battezzare...poi si stabilirà stabilmente a Cafarnao sulle rive del lago di Tiberiade.

Il battesimo segna una SVOLTA nella vita di Gesù:
da quel momento e in quel momento prende pienamente coscienza del suo essere il Figlio unigenito, pienamente amato dal Padre...questa consapevolezza, fu una presa di coscienza progressiva all'interno di un normale sviluppo psico-fisico della sua persona... si udì una voce dal cielo...questi è il figlio mio l'amato: ascoltatelo".

Egli passa da una dimensione privata, domestica della vita ad una dimensione pubblica, itinerante...da predicatore itinerante fonderà la sua nuova famiglia, la sua nuova comunità non più incentrata sui legami del sangue e della carne ma sulla fede.

Il battesimo è reso da Gesù, da quel momento, non più una semplice pratica di purificazione rituale, ma un segno di appartenenza alla SUA NUOVA COMUNITÀ..."Io vi battezzo con acqua, ma colui che viene dopo di me vi battezzerà in Spirito Santo...". Gesù da un contenuto nuovo al rito del Battesimo: sarà una vera immersione nella vita divina, una rigenerazione, una inabilitazione da parte di Dio, nella vita di quanti lo riceveranno.

Con il battesimo in Spirito Santo, verrà ristabilito nella persona quell'equilibrio compromesso dal peccato originale. In forza di questa permanenza di Dio nella carne umana, l'essere umano potrà recuperare quel rapporto di armonia e sintonia con Dio creatore che aveva perduto a causa della prevaricazione della prima comunità umana nei confronti di Dio...

Con il battesimo anche noi siamo stati resi partecipi dell'unzione di Gesù. La sua vita divina è entrata nella nostra carne umana. Siamo entrati in relazione nuova con Dio, una relazione filiale. La vita eterna è parte della nostra vita quotidiana e così attraverso il dono di Gesù noi possiamo rivolgerci a Dio con confidenza, possiamo chiamarlo Padre...ciò che era stato compromesso col peccato e la disobbedienza della prima comunità umana, è stato stabilmente riparato da Cristo e noi possiamo gioire di questo dono.

Oggi festa del battesimo di Gesù rinnoviamo, ravviviamo la grazia del nostro battesimo, gioiamo per la presenza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo in noi...sentiamoci già da ora, parte della famiglia divina. Facciamo in modo che la nostra vita diventi sempre più una risposta di amore all'amore col quale il Dio ci ha amati. Amen.

Don Maurizio

EPIFANIA DEL SIGNORE 2012
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.

Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo.

Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono.

Ci è donato con la liturgia di questo giorno di entrare nell'epifania del Signore. Il mistero che oggi celebriamo, non ci ricorda semplicemente un avvenimento significativo della vita di Gesù, ma ci fa comprendere in che cosa consista il dinamismo della fede, essa è RIVELAZIONE...ci è partecipata non una semplice conoscenza, una informazione su Dio...ma rivelazione significa che Dio stesso rende possibile e accessibile per noi il suo mistero...e così la rivelazione che Dio fa di se stesso ci consente l' ESPERIENZA del mistero.

Oggi non è tanto la festa dei Magi che partono e trovano Gesù...è anche se vogliamo la loro festa ma il cuore del mistero non sta qui... Tutta la liturgia di questo giorno insiste sul segno della LUCE...
"alzati rivestiti di luce perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla su di Te...." il vangelo stesso evidenzia il segno della stella...ed ecco una stella li precedeva finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino"...

La rivelazione avviene nel segno della LUCE...la luce è segno di trascendenza, di immaterialità, di splendore, di calore...quella luce celeste si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino....non si fermò solamente sopra il bambino ma sopra il luogo dove si trovava....quella luce illuminò tutta quella casa...mi piace pensare che quel luogo, quella casa, sia il segno della Chiesa...è la Chiesa che attraverso Maria, custodisce il bambino, il verbo eterno di Dio, è Lui la sorgente della luce, e tutti coloro che hanno a che fare con Lui, vengono rivestiti di luce...

Oggi è la vera festa della luce...nella liturgia che stiamo celebrando, ci è partecipata quella stessa luce, la luce della rivelazione, la luce del mistero di Dio, la luce del suo atto di salvezza...oggi comprendiamo ciò che è la liturgia, essa è epifania, partecipazione al mistero rivelato da Dio...ogni qualvolta viviamo la liturgia veniamo immersi nella luce della rivelazione e della relazione viva con Dio...
Nell'incontro con la persona dei Magi venuti da oriente, Dio si rivela nel segno della relazione...con le persone e le culture...nel segno del dialogo e dell'accoglienza....è molto bello questo...così impariamo che quando sappiamo incontrare, dialogare, relazionarci con gli altri, con i diversi...conosciamo qualcosa di Dio...facciamo esperienza del mistero di Dio che si apre e si dischiude a noi...lo spazio della relazione diventa, nella festa dell'epifania, il luogo della manifestazione umana del Verbo eterno.

C'è un'altra sottolineatura che vorrei evidenziare e riguarda i doni che i Magi offrirono al bambino Gesù: oro, incenso, mirra....oro al Dio immortale, incenso al sommo sacerdote, mirra all'uomo che verrà deposto dalla croce...
I doni dei Magi esprimono la coscienza che essi hanno avuto di quel bambino...vedevano un semplice bambino ma in esso contemplavano il volto di Dio, la presenza di Dio...per questo non potevano altro che offrirgli...oro...incenso e mirra...
Anche la Chiesa agisce così...nella preghiera sopra le offerte del pane e del vino, diremo:"Guarda, o Padre, i doni della tua Chiesa,
che ti offre non oro, incenso e mirra,
ma colui che in questi santi doni
è significato, immolato e ricevuto:
Gesù Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli."


La Chiesa non si può limitare all'offerta di semplice oro, incenso e mirra, quando si rivolge a Dio...ma non può nemmeno non offrili, perché non ha nulla di più grande e di più confacente, degno di Dio...non si ferma al dono dell'oro, dell'incenso e della mirra...ma attraverso l'oro, incenso e la mirra, ella offre a Dio se stessa e il profumo della più vera carità.

Impariamo dai Magi...portiamoci davanti al bambino Gesù...impariamo dai Magi ad adorare Gesù...prostratisi lo adorarono...impariamo da loro ad offrirgli l'oro del nostro atto di fede, l'incenso della nostra adorazione e la mirra, come profumo della nostra carità e del nostro amore. Amen

Don Maurizio

mercoledì 4 gennaio 2012

VENITE E VEDRETE


MEDITAZIONE DEL MERCOLEDÌ
GV 1,35s 
Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù
Nella ripresa del nostro cammino, all'inizio del nuovo anno la Provvidenza di Dio che guida la nostra vita ci pone difronte come modello, come riferimento del nostro peregrinare nella fede, la chiamata da parte di Gesù dei primi discepoli. È un incontro struggente, straordinario, che si rinnova nella vita della Chiesa ogniqualvolta, una persona, si lascia sedurre dal fascino di Gesù.
Che cosa è importante dire oggi, agli uomini di oggi ?
È forse essenziale dire qualcosa sull'economia ? Sul mondo della finanza ? Del lavoro ? Sulle dinamiche sociali ?...che cosa tu vuoi dire di essenziale con la tua vita ?...voler dire Gesù, volerlo comunicare...attraverso una vita alternativa, coraggiosa, in controtendenza...questo può essere un tratto essenziale del nostro percorso di fede
È interessante notare che, i primi due discepoli seguirono Gesù non per intuizione personale, ma per come ne sentirono parlare dal Battista..."Ecco l'agnello di Dio"...l'avvicinamento a Gesù avviene, non per via di ragionamento, ma per via di entusiasmo contagioso...il modo in cui G.Battista ne parla è determinante...dalle sue parole, non solo, dalle vibrazioni interiori del suo cuore, si rese manifesto il suo amore per Gesù...come parliamo di Gesù ? Dal modo in cui ne parliamo, traspare il nostro amore per lui ?...il nostro essere avvinti, sedotti dalla sua   persona ?...
La nuova evangelizzazione non è questione di contenuti, ma di stile...con quale stile ci accostiamo alla persona di Gesù ?...è chiaro, è manifesto che Lui è il riferimento affettivo ed effettivo della nostra vita ?...
Abbiamo il coraggio di uno stile alternativo in nome di Gesù anche difronte a consuetudini sociali radicate...abbiamo il coraggio, nel suo nome di rivedere il nostro modo di stare insieme, il nostro modo di far festa, di utilizzare il tempo e il riposo...sono domande aperte...
osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete».
Gesù si accorse che lo stavano seguendo...quei due uomini cercavano qualcosa di più dalla vita...non avevano risolto tutte le loro domande in termini puramente economici...cercavano un di più...un di più di senso e quindi un di più di felicità...a loro Gesù chiese...<<che cercate ?>>...è la domanda più alta, di senso che mai sia stata posta...che cosa cerchi nella tua vita...che cosa ci sta dentro al contenitore delle tue scelte ?... che cosa cerchi attraverso questa messa, questa adorazione...e questo gruppo di amici ?
....cerco felicità...cerco pace...cerco divertimento....cerco amicizia....
Qual'è il motivo della tua ricerca....?....ognuno qui deve entrare in se stesso, nel proprio cuore e comprendere, leggere ciò che vi trova....
Il vangelo di Giovanni ci da una risposta...la gioia, la pace, la felicità...stanno in un scelta, nel coraggio di scegliere con chi stare...con chi vuoi stare nella vita...dalla compagnia che scegli dipende la felicità che trovi...se non scegli, se riduci l'ambito della scelta ti auto-condanni all'infelicità...vivere in standby non ripaga, anzi crea solo frustrazione...vivere solo consumando esperienze non sazia il cuore...il cuore si colma solo nella consegna di se stessi a Qualcuno...
È qui che scendono le parole di Gesù come due fasci di luce...VENITE E VEDRETE...venite, verbo di movimento...implica uno spostamento, da un luogo ad un altro, da dove abiti tu a dove abita lui, Gesù...
Vedrete...verbo di acquisizione, di esperienza visiva...vedere...attraverso gli occhi entra in noi la luce...esperienza sensibile, non cerebrale... l'incontro con Gesù passa attraverso i sensi.
La proposta di Gesù è sempre una proposta aperta...sta a noi compiere una scelta coraggiosa e liberante. Preghiamo perché non ci manchi il coraggio di scegliere e la gioia di vedere. Amen

don Maurizio

martedì 3 gennaio 2012


3 gennaio "santo nome di Gesù"

Oggi la chiesa celebra il Santo Nome di Gesù.
Gesù = yeshuà= Dio salva, Dio è Salvatore
Nome proprio di persona, ciò che identifica e caratterizza una persona. Al nome è legata la propria identità.
Al nome di Gesù è legata la conoscenza del mistero di Dio. Facendosi uomo, l'eterno Dio, ci fa conoscere se stesso col nome di Gesù, ci fa sperimentare se stesso in quanto SALVATORE = colui che ti libera dal male= colui che per liberarti discende, "ad inferos", lì dove ti trovi, nell'abisso della tua solitudine o del tuo dolore, della tua schiavitù o disperazione....e al tempo stesso diventa colui che ti rende partecipe della sua stessa vita divina e immortale.
Per questo l'invocazione del nome di Gesù diventa invocazione di salvezza.

"egli è apparso per togliere i peccati e in lui non v'è peccato. Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non lo ha visto né l'ha conosciuto".

Gesù è venuto nel tempo e nel mondo...per togliere il peccato: che cos'è il peccato? È tutto ciò che si oppone a Dio...tutto ciò che esclude Dio dalla nostra vita...può essere una esclusione diretta, quando direttamente ci si oppone a Dio...può essere una esclusione indiretta quando ci si oppone di fatto alla sua legge, ai suoi comandamenti...
Gesù è venuto per togliere il peccato..."tollit=portare su di s'è il peso del peccato...alla debolezza della nostra fede si contrappone la solidità del suo atto di fede..egli è colui che è fedele...Egli ci apre alla verità del mistero di Dio, ci fa conoscere Dio, facendoci toccare con mano la profondità del suo amore.

"Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo". Il Battista comprese l'identità profonda di Gesù ed è questa identità, è questo nome che oggi consegna anche a noi.
Lasciamoci portare da questo agnello innocente... tutte le promesse di Dio sono divenute "Sì" in Gesù Xsto...in Lui ora e per sempre sale a Dio il nostro Amen, per la sua gloria

don Maurizio

ADORO TE DEVOTE
(ITALIANO E LATINO)

Adoro Te devote latens Deitas,
quæ sub his figuris vere latitas: 
Tibi se cor meum totum subicit,
quia te contemplans totum deficit.

O Gesù ti adoro nell’ostia nascosto,
che, sotto queste specie, stai celato:
Solo in Te il mio cuore si abbandona 
Perché contemplando Te, tutto è vano.

Visus, tactus, gustus in Te fallitur,
sed auditu solo tuto creditur:
Credo quidquid dixit Dei Filius:
nihil hoc verbo veritatis verius.

La vista, il tatto, il gusto
non arriva a Te,
ma la tua parola resta salda in me:
credo a tutto ciò che il Figlio di Dio
ha detto: nulla è più vero della tua parola di verità.

In cruce latebat sola Deitas,
at hic latet simul et humanitas:
ambo tamen credens atque confitens,
peto quod petivit latro pœnitens.

Hai nascosto in croce la Divinità,
ma sull’altare si cela anche la tua umanità:uomo-Dio la fede ti rivela a me. Cerco ciò che desiderò il ladro pentito.

Plagas, sicut Thomas,non intueor;
Deum tamen meum te confiteor.
Fac me tibi semper magis credere,
in te spem habere te diligere.

Non vedo le piaghe come Tommaso,
tuttavia confesso che tu sei il mio Dio.
Fà che io possa credere sempre più a Te, che abbia speranza in Te e che ti ami.

O memoriale mortis Domini, 
panis vivus vitam praestans homini,
præsta meæ menti de te vivere,
et te illi semper dulce sapere.

O memoriale della morte del Signore,
pane vivo che offri la vita all’uomo,
fa che la mia mente viva di Te,
e che ti gusti sempre dolcemente.

Pie pellicane Iesu Domine,
me immundum munda tuo sanguine,
cuius una stilla salvum facere,
totum mundum quit ab omni scelere.

O pio pellicano Signore Gesù,
purifica me, peccatore, col tuo sangue,
che, con una sola goccia, può rendere salvo tutto il mondo da ogni peccato.

Iesu, quem velatum nunc aspicio,
oro fiat illud quod tam sitio:
ut, te revelata cernens facie,
visu sim beatus tuæ gloriae. Amen.

O Gesù, che ora vedo,
prego che avvenga ciò che tanto desidero: che, vedendoti col volto svelato, sia beato della visione della tua gloria. Amen.
AVE VEUM CORPUS NATUM DE MARIA VIRGINE.
Ti salutiamo, o vero corpo nato da Maria Vergine

VERE PASSUM, IMMOLATUM, IN CRUCE PRO HOMINE.
Veramente hai patito, veramente sei stato immolato sulla croce per l'uomo

CUIUS LATUS PERFORATUM, FLUXIT AQUA ET SANGUINE.
Dal tuo fianco perforato uscì acqua e sangue

ESTO NOBIS PRAEGUSTATUM IN MORTIS EXANIME
Fa' che possiamo pregustarti nell'ora suprema della morte

O JESU DULCIS, O JESU PIE, O JESU FILI MARIAE
O Gesù dolce, o Gesù pio, o Gesù figlio di Maria.

MISERERE MEI. AMEN.
Misericordia di me. Amen






L'adorazione è l'atto più grande che un essere umano possa compiere. Nell'atto di adorazione veniamo introdotti nel mistero di Dio, ci è partecipata la sua presenza, ci è fatto il dono di "sperimentare" il Dio invisibile...e così prendiamo sempre più coscienza del nostro essere creature e del suo essere Creatore.
Adorare significa ridare alla nostra vita il suo senso più profondo e definitivo.