mercoledì 5 ottobre 2011

CONSIGLI PER LA PREGHIERA

CONSIGLI PER LA PREGHIERA

1. Permettimi caro amico/a, compagno di strada nel cammino della fede, di offrirti, per quello che posso, alcuni consigli per la preghiera, o meglio perché l'esperienza della preghiera diventi fruttuosa, feconda, liberante. Io CREDO CHE DALLA PREGHIERA DIPENDA TUTTO !

Quando riusciamo a pregare bene, avviene una “plasmazione” della nostra persona, e quindi si modificano le relazioni fondamentali della vita, ossia il nostro rapporto con Dio e con le altre persone con le quali interagiamo nel corso delle nostre giornate.

Pregare bene significa vivere bene. Ecco dunque qualche semplice indicazione per il cammino:

  1. Primo passaggio: CREA IL SILENZIO DENTRO DI TE
    Quando preghi entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo nel segreto e il Padre che vede nel segreto ti ricompenserà”....è Gesù che ce lo insegna... E' fondamentale entrare o meglio rientrare in noi stessi, prima della preghiera. Cioè essere capaci di silenzio: il primo silenzio è quello che nasce evitando rumore e frastuono, ricercando un luogo di pace, per quello che sarà possibile. Il secondo silenzio sarà quello della mente: si tratterà di lasciare da parte, per un po' di tempo, pensieri e preoccupazioni, tensioni e turbamenti, per poterci abbandonare in Dio e a Dio.

  1. Secondo passaggio:ABBANDONATI FIDUCIOSAMENTE alla cura di COLUI CHE TI HA CREATO.
    L'abbandonarsi richiede fiducia. E' importante, entrando nella preghiera in rapporto a Dio, vivere questo atteggiamento di fiducioso abbandono. I segni dell'abbandono fiducioso sono la calma, la distensione interiore, la pace. Quotidianamente viviamo in mezzo a preoccupazioni e problemi. La nostra prima risposta ad essi sarà la calma e la pace. Sappiamo che tanto dipende da noi ma in realtà tutto dipende da Dio. Se tutto dipende da Lui, trovo il coraggio della pace.
  2. Terzo passaggio: L'IMMERSIONE NELLA PAROLA di DIO
    Prendiamo un passo del vangelo, meglio se ci lasceremo guidare dalla Parola di Dio di quel giorno. La Parola di Dio quotidiana è l'equivalente del pane quotidiano per la comunità dei credenti. Dio ci nutre con quel pane in quel giorno. Nulla potrà essere equiparabile a questo nutrimento. E' da notare che la Parola di Dio, che è l'essere di Dio, l'agire di Dio in quel momento della storia della salvezza, travalica il tempo. Nel momento in cui ci apriamo e interagiamo con quel testo, accogliamo l'agire di Dio per noi oggi. L'agire di Dio passa attraverso il testo rivelato, ma al tempo stesso travalica il testo e interagisce con me, in questo momento della mia vita e della vita di questa comunità.
  3. Quarto passaggio: SEDIMENTAZIONE DELLA PAROLA
    Una volta individuato il nucleo del messaggio, contenuto nel testo biblico, che potrà essere una espressione di Gesù oppure un suo gesto o comportamento...lo accolgo interiormente, lo sperimento come parola per me, come gesto per me. Comprendendo quella parola o quel gesto, li accolgo nel mio cuore, li memorizzo nella mente, li sento rivolti a me e gioisco di questo dono oppure mi lascio purificare dal dono di quella parola o gesto compiuto da Gesù.
  4. Quinto passaggio: LODE E RINGRAZIAMENTO
    L'atteggiamento della lode nella preghiera ci avvicina a Gesù. La lode è la porta attraverso la quale Gesù viveva la sua relazione al Padre. L'Eucaristia stessa nasce dal cuore di Gesù attraverso la forma della benedizione di lode. Concludere questo contatto vivo nella preghiera con il Risorto, mediante la lode sarà il modo più opportuno. Lodare significa riconoscere ciò che Dio è, con il cuore pieno di gratitudine, come Francesco d'Assisi...Tu sei grande Signore, Tu sei il bene, tutto il bene il sommo bene, Tu sei santo, Tu sei bellezza....
    Attraverso la lode si compie la nostra trasformazione. Lodando noi ci abbandoniamo a Dio, e così saremo un po' meno preoccupati per noi stessi...
    Questi vorrei che fossero i primi “5” sassi del nostro cammino di preghiera ! Con grande affetto vi accompagno in questo cammino.
    Don Maurizio

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