martedì 11 ottobre 2011

MEDITAZIONE DEL MERCOLEDÌ 12 ottobre 2011

Ci poniamo anche oggi alla scuola di Gesu', senza timore, anche quando il suo insegnamento diventa esigente, tagliente, quasi sferzante.

Ci impressionano queste affermazioni:"Guai a voi..." rivolte a scribi, farisei, dottori della legge.



Che cosa fa Gesu' con la sua parola tagliente ?...mette a nudo il rischio dell' ipocrisia. "l'ipocrites" nella tragedia greca era l'attore, colui che recitava una parte imparata a memoria, ma altra cosa rimaneva la vita, il cuore, gli atteggiamenti profondi che plasmano il vivere. Ia professione dell' attore si distingue dal piano della vita, fa proprio il principio della FINZIONE e portandolo a piena realizzazione, avvicina le due estremita', RECITAZIONE e VITA, avvicina non fonde, non unisce, mantiene nella separazione, e quindi si crea una situazione ambigua di DOPPIEZZA DI VITA, e' l'inizio della schizofrenia, della dissociazione.

Gesu' rimproverando scribi e farisei, li corregge, fa loro comprendere che la vita di fede e' vita di RELAZIONE VERA, PROFONDA, MOTIVANTE con Dio...diciamolo con altre parole: l'incontro con Dio, avvenuto nella vita del credente, deve COINVOLGERE TUTTA LA PERSONA.

Per non meritare quel "guai a voi..." da parte di Gesu' dobbiamo chiederci: ma la mia vita di fede, la mia relazione con Gesu' e' una relazione plasmante, trasformante la mia vita ?.....
E ancora: Gesu' e' entrato nel mio DNA ? Cioè e' costitutivo del mio essere ?
E' fondamentale chiederci quale esperienza di Dio, passi attraverso la nostra vita di fede...quale esperienza di Dio percepiamo nei nostri momenti personali e comunitari di preghiera.
Resta vero che la persona che crede, IMPARA A VIVERE ALLA PRESENZA DI DIO...imparare ad ABITARE con Dio... La fede non e' un vestito di cui ci si veste o sveste...la fede diventa un "abitus...permanente".

E' sempre reale e permanente il rischio della dissociazione tra fede e vita...solo una strada resta possibile e percorribile, per essere veri: quella della SANTITÀ. Essere santi, diventare santi significa in primo luogo NON STANCARSI DI LAVORARE ASSIDUAMENTE SU NOI STESSI, IN MODO DA RIDURRE IL DEFICIT DI DISSOCIAZIONE...detto positivamente: DIVENTATE UNO, UNIFICATI, IN LUI.

In questo consiste l'impegno quotidiano della nostra vita...non scoraggiamoci, non prendiamo paura dei nostri limiti e della nostra lentezza nel progredire in un cammino di santitá...

La prima cosa da fare è quella DI ABBANDONACI A LUI, AVENDO FIDUCIA IN LUI...
Rimproverando scribi e farisei, Gesù ci sprona verso la ricerca di un profondo cammino di santità che qualifichi tutta la nostra vita.

Lasciamoci serenamente rimproverare la Colui che è in se stesso amore e misericordia. Amen.

Don Maurizio

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