Ci poniamo anche oggi alla scuola di Gesu', senza timore, anche quando il suo insegnamento diventa esigente, tagliente, quasi sferzante.
Ci impressionano queste affermazioni:"Guai a voi..." rivolte a scribi, farisei, dottori della legge.
Che cosa fa Gesu' con la sua parola tagliente ?...mette a nudo il rischio dell' ipocrisia. "l'ipocrites" nella tragedia greca era l'attore, colui che recitava una parte imparata a memoria, ma altra cosa rimaneva la vita, il cuore, gli atteggiamenti profondi che plasmano il vivere. Ia professione dell' attore si distingue dal piano della vita, fa proprio il principio della FINZIONE e portandolo a piena realizzazione, avvicina le due estremita', RECITAZIONE e VITA, avvicina non fonde, non unisce, mantiene nella separazione, e quindi si crea una situazione ambigua di DOPPIEZZA DI VITA, e' l'inizio della schizofrenia, della dissociazione.
Gesu' rimproverando scribi e farisei, li corregge, fa loro comprendere che la vita di fede e' vita di RELAZIONE VERA, PROFONDA, MOTIVANTE con Dio...diciamolo con altre parole: l'incontro con Dio, avvenuto nella vita del credente, deve COINVOLGERE TUTTA LA PERSONA.
Per non meritare quel "guai a voi..." da parte di Gesu' dobbiamo chiederci: ma la mia vita di fede, la mia relazione con Gesu' e' una relazione plasmante, trasformante la mia vita ?.....
E ancora: Gesu' e' entrato nel mio DNA ? Cioè e' costitutivo del mio essere ?
E' fondamentale chiederci quale esperienza di Dio, passi attraverso la nostra vita di fede...quale esperienza di Dio percepiamo nei nostri momenti personali e comunitari di preghiera.
Resta vero che la persona che crede, IMPARA A VIVERE ALLA PRESENZA DI DIO...imparare ad ABITARE con Dio... La fede non e' un vestito di cui ci si veste o sveste...la fede diventa un "abitus...permanente".
E' sempre reale e permanente il rischio della dissociazione tra fede e vita...solo una strada resta possibile e percorribile, per essere veri: quella della SANTITÀ. Essere santi, diventare santi significa in primo luogo NON STANCARSI DI LAVORARE ASSIDUAMENTE SU NOI STESSI, IN MODO DA RIDURRE IL DEFICIT DI DISSOCIAZIONE...detto positivamente: DIVENTATE UNO, UNIFICATI, IN LUI.
In questo consiste l'impegno quotidiano della nostra vita...non scoraggiamoci, non prendiamo paura dei nostri limiti e della nostra lentezza nel progredire in un cammino di santitá...
La prima cosa da fare è quella DI ABBANDONACI A LUI, AVENDO FIDUCIA IN LUI...
Rimproverando scribi e farisei, Gesù ci sprona verso la ricerca di un profondo cammino di santità che qualifichi tutta la nostra vita.
Lasciamoci serenamente rimproverare la Colui che è in se stesso amore e misericordia. Amen.
Don Maurizio
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