sabato 25 agosto 2012


OMELIA DEL 25 AGOSTO 
RADIO MARIA
FESTA DELLA DEDICAZIONE DELLA CATTEDRALE di PADOVA
Lo spirito mi prese e mi condusse nell'atrio interno: ecco, la gloria del Signore riempiva il tempio. La prima lettura che abbiamo proclamato, presa dal profeta Ezechiele ci parla del mistero del Tempio che oggi celebriamo.
In questo giorno la nostra chiesa di Padova celebra la festa della dedicazione della propria basilica Cattedrale, chiesa madre di tutte le chiese della diocesi.
La chiesa di pietre diventa così segno e simbolo dell'incontro di Dio con il suo popolo, luogo nel quale Dio ha voluto abitare, segno visibile ma al tempo stesso misterioso della Sua presenza in mezzo agli uomini. Nel segno del tempio Dio abita in mezzo al suo popolo, abitando in mezzo a noi si fa incontrare da noi, ci fa partecipare alla sua stessa vita.
La festa della dedicazione della cattedrale, ci apre alla comprensione, per quanto ci sia dato, del mistero della Chiesa. La Chiesa è lo spazio sacro e vivente nel quale Dio ci incontra. 
È lei la sposa dell'Agnello rivestita di gloria e di bellezza, oggettivamente Santa perché in essa dimora il Santo dei Santi. Innestati in lei noi possiamo incontrare lo sposo, il Signore, il Risorto. Solo vivendo nella Chiesa possiamo attingere alla forza santificante e permanente dei sacramenti, lontano dalla Chiesa diventiamo deserto arido, senz'acqua e senza vita.
È lei la Chiesa quella creatura rivestita di sole, che altro non vuole fare che riflettere la gloria e la maestà del suo sposo.
La madre di Dio, la vergine Maria è in se stessa immagine vivente di questa chiesa, senza macchia ne ruga, splendente di bellezza.
Ognuno di noi è chiamato a diventare con la propria vita, un tempio splendente di bellezza, per la gloria di Dio, un luogo santo dal quale salga a Dio una lode incessante.
La festa della dedicazione-consacrazione del tempio più importante di una Chiesa locale, della Cattedrale, ci richiama ad un'altra dimensione fondamentale della nostra fede, quello della comunione ecclesiale: solo nella comunione con gli apostoli e con i loro successori, riceviamo il testimone della fede. Nessuno può darsi da solo la fede, nemmeno una piccola comunità locale, una parrocchia può da sola darsi la fede...La fede possiamo solo riceverla, come un dono che ci viene dato nella comunione e nella tradizione ecclesiale. 
Vivere la comunione significa accogliere la professione della fede nella sua integrità così come la chiesa l'ha ricevuta dagli apostoli e così come la trasmette nel suo cammino dentro la storia. 
Chi vive la comunione ecclesiale sa attendere e ricevere dalla chiesa, le risposte giuste al momento giusto, sa con amore sottostare al discernimento della chiesa. Vivere la comunione ecclesiale, richiede umiltà, fiducia, obbedienza, disciplina, capacità di ascolto. Vivere la comunione diventa la prima forma di conversione personale e comunitaria e il primo criterio veritativo di ogni cammino ecclesiale. È nella comunione ecclesiale che ci è dato il dono e la conferma della fede.
Chiediamo oggi al Signore in dono, l'umiltà della madre di Dio. Pur essendo presente nel cenacolo insieme agli apostoli nella Pentecoste, Maria lascia a Pietro l'esercizio di ogni autorità. Ella si pone accanto agli apostoli e li sostiene con la sua preghiera e il suo materno aiuto.
Celebrando la festa della dedicazione della chiesa Cattedrale, chiediamo al Signore di crescere e di maturare nel vincolo della comunione ecclesiale, autentico segno di amore alla Chiesa. Così sia

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