mercoledì 19 ottobre 2011

MEDITAZIONE DEL MERCOLEDÌ 19 ottobre 2011

MEDITAZIONE DEL MERCOLEDÌ 19 ottobre 2011

Rm 6, 12-18. Lc 12, 39-48

"Fratelli non offrite al peccato le vostre membra come strumenti di ingiustizia, ma offrite voi stessi a Dio come viventi..."

É il primo messaggio che ci proviene dalla Parola di Dio di questo giorno; è il pane che il Signore ci dona, per il nostro cammino nella fede...

Questa prima esortazione ci proviene dalla lettera che S. Paolo scrisse ai cristiani di Roma, ed è considerato il suo capolavoro teologico.
 "Fratelli non offrite al peccato le vostre membra..."
Qui S. Paolo tocca il rapporto tra corpo e spirito - tra fede e corporeità.
Come deve vivere la relazione con la sua corporeità un cristiano, un discepolo di Gesù ?...
- non va dimenticato che la corporeità, è dono di Dio, è ciò che ci rende simili a Dio...ci ha creati a sua immagine e somiglianza...e quindi un cristiano vive la sua corporeità non come un limite ma come un dono, in rendimento di grazie...noi non abbiamo un corpo ma siamo un corpo...il corpo è il nostro strumento di comunicazione con gli altri e con il mondo e con Dio.

Ma la corporeità umana così come la viviamo e sperimentiamo non si trova in una condizione di equilibrio, ma di compromissione. Anche il nostro corpo risente dell'interferenza, di quel no, che la prima comunità umana ha detto a Dio...siamo segnati, condizionati da quello che la Chiesa chiama PECCATO ORIGINALE...


Pur non essendo un peccato PERSONALE, il peccato originale possiede una forza di condizionamento. Vediamo il bene, ma siamo attratti anche dal male...poniamo noi stessi di fronte al bene dell'altro o degli altri... L'istinto, nella sua dimensione naturale, surclassa la forza della ragione...e così sperimentiamo uno squilibrio interiore ed esteriore.

Viviamo costantemente nella fatica di ricreare in noi le condizioni di un equilibrio di vita... S. Paolo ci ricorda che la corporeità umana pur rimanendo dono di Dio per noi, va continuamente BONIFICATA, PURIFICATA, UMANIZZATA. Il condizionamento del peccato originale della prima comunità umana alla quale continuiamo ad appartenere, ci fa sperimentare il limite della caduta, della fragilità, ma ciò nonostante siamo chiamati ad orientare costantemente la nostra vita verso Dio, siamo chiamati a rialzarci, a camminare verso il Signore.

Che cos'è il peccato, se non un adoperare in modo sbagliato o improprio i doni Dio ? Il massimo peccato diventa quindi il RIFIUTO di DIO e della sua volontà... Altra situazione è quella di chi sperimenta tutta la sua fragilità e debolezza ma continua a camminare verso Dio, guardando verso di Lui, tendendo la propria mano agganciata a Lui... Qui più che peccato dovremmo parlare di fragilità, di progressivo cammino di maturazione.
Non dimentichiamoci che il Signore ci ha donato un sacramento, per plasmare la nostra umanità...ed è il sacramento del PERDONO, lì riceviamo il dono dello Spirito Santo per la remissione dei peccati...lì veniamo creati come uomini nuovi, secondo Dio.
Questo è il primo grande messaggio della Parola di Dio di oggi.

Il secondo ci viene dal vangelo:
non possiamo dimenticare che il nostro vivere è un cammino verso il Signore, verso l'incontro con Lui...Egli è Colui che viene...se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro non si lascerebbe scassinare la casa...Siamo chiamati a non lasciarci appesantire dagli affanni e dai problemi della vita, così da porre in secondo piano l'incontro con Lui.... Il Dio nel quale noi crediamo è sempre Colui che viene...il vero segreto sta nel saper vivere già nel presente questo incontro con Lui, vivere già da ora in compagnia di Lui...

Questo atteggiamento che ci proviene dal dono della fede, plasma la nostra vita, trasforma il nostro presente e lo proietta in un futuro insieme con Lui , con Gesù.
Il Signore ci ottenga, mediante la fede, di lasciarci plasmare da Lui. Amen.

Don Maurizio

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