venerdì 4 novembre 2011

PRESERO CON SE' DELL'OLIO IN PICCOLI VASI

DOMENICA XXXII DEL TEMPO ORDINARIO

Stiamo camminando verso la conclusione dell'anno liturgico, e la Chiesa ci educa alla considerazione delle verità finali, meta ultima della vita cristiana.
La vita del cristiano non si compie solo nel presente...nell'immediato ma ci conduce ad una dimensione eterna, ci introduce nell'esperienza dell'eterno...
L'eterno come incontro con lo Sposo...noi non abbiamo esperienza diretta di ciò che è eterno...forse qualche barlume....di fronte ad un incontro estatico con le forme della più elevata bellezza...l'arte, la musica... Oppure possiamo considerare, esperienza di eternità....qualche gesto straordinario di amore...che abbiamo ricevuto o che abbiamo potuto donare, superando noi stessi....

Oggi il vangelo ci media, questo incontro con ciò che è eterno, con COLUI CHE È ETERNO, attraverso la parabola delle dieci vergini...

Gesù sta narrando una liturgia nuziale...descrive come si svolgevano le nozze nel primo secolo, secondo la tradizione ebraica...un corteo di ragazze accompagnavano lo sposo, sino alla casa nuziale, dove avrebbe incontrato la sua sposa... COSÌ SARÀ L'INCONTRO CON LUI, COSÌ SARÀ IL NOSTRO ENTRARE NELL'ETERNO....sarà come incontrare lo sposo, la persona più importante della nostra vita....

È fondamentale comprendere che fa parte di questo cammino, non solo l'esperienza dell'attesa...ma anche quella della STANCHEZZA...l'arrivo dello sposo non è legato al tempo...arriva quando arriva...il rischio dell'assopimento è reale...
Siamo discepoli che vivono dentro al mondo, in mezzo al mondo e l'affanno per le realtà materiali coinvolge anche la nostra vita...non possiamo esimerci del tutto...il rischio reale e sempre possibile è quello di lasciarci travolgere dalle realtà fugaci, che passano....dai problemi della vita quotidiana, facendoli diventate il centro e il cuore pulsante della nostra vita....

È facile oggi ASSOPIRCI...è facile oggi SMARRIRE L'ORIZZONTE DELL'ATTESA...accontentandoci delle mete intermedie, a piccola gettata, dal respiro corto, invece di leggere la nostra vita in PROIEZIONE ETERNA cercando già nel tempo, ciò che ci spalanca l'eterno...se non diamo già da ora risposta alla nostra sete di eternità, ci auto-condanneremo a vivere una esistenza frustrata e opaca...
FORSE QUESTO È UNO DEI DRAMMI PIÙ PROFONDI DEL NOSTRO TEMPO...CERCARE RISPOSTE CORTE, BREVI A BISOGNI ETERNI...
non si può può vivere senza imparare ad amare...
Non si può vivere senza rispondere alla sete di bellezza e di felicità...

Ma in questo tentativo di risposta, possiamo realmente perdere il passo, accontentandoci di ciò che non sazia... Qual'è la strada ? La strada è nascosta nell'immagine dell'olio...in vista dell'attesa, ciò che ha reso sagge quelle cinque vergini e stata la capacità di prevedere il tempo dell'attesa...
LA NOSTRA FEDE SI GIOCA NEL TEMPO DELL'ATTESA...beati noi se già da ora sapremo accorgerci dell'eterno che viene, che ci sta venendo incontro. Non manchi dalla nostra vita l'olio della preghiera, l'olio della fedeltà, l'olio dell'amore che spera e attende....così sia.

Don Maurizio

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