giovedì 16 febbraio 2012


CHE COSA CONSIGLIERESTI AD UN GIOVANE IN CAMMINO DI FEDE ?

E' una domanda che mi è stata posta strada facendo...di mercoledì in mercoledì...di adorazione in adorazione...

Che cosa è essenziale per un giovane in cammino di fede ?
Dopo averci riflettuto mi pare di poter indicare questo cammino

  1. Trova uno spazio di tempo per te, almeno a scadenza settimanale. Uno spazio che deve consistere anche in un luogo, all'interno dei quali ritrovare se stessi o meglio, far emergere se stessi, le proprie attese e speranze, i propri desideri. La risposta alla domanda: chi sono io ? Si trova risalendo la strada dei propri desideri. Leggendoli, decifrandoli, interpretandoli e accogliendoli risaliamo alla nostra vera identità.

  1. E' fondamentale oggi saper entrare in se stessi. Gran parte del nostro tempo lo dedichiamo al soddisfacimento dei bisogni primari...cibo, il vestito, la casa, il lavoro, le relazioni, gli amici, il divertimento...etc.. Tutto questo sarà incanalato bene se saprò abitare bene me stesso/a. Per l'acquisizione di questo passaggio è necessario imparare l'arte del silenzio.

  1. Amare il silenzio. Ricercare il silenzio. Oggi viviamo all'interno di una società rumorosa e assordante. Il silenzio è quella condizione interiore che nasce dalla quiete e dalla serenità. C'è un primo stadio di silenzio: quello che ci fa evitare i rumori e la confusione. Riuscire in questa impresa è già arduo. Poter trovare un luogo di calma, senza rumori o frastuoni è fondamentale. C'è poi un secondo stadio di silenzio: quello della mente. A volte viviamo in preda a fantasie o ricordi del passato che continuano a generare in noi degli stati emotivi. Creare il silenzio ci chiede la capacità di distacco da queste situazioni interiori. Per un po' di tempo le sospendiamo, senza continuamente rivisitarle.

  1. Osare l'impossibile ! Come vorrei vivere ? Che cosa vorrei realizzare nella mia vita ? Tento di mettere le ali ai miei desideri. Ci sono due tipologie di azioni nella vita degli uomini: le azioni produttive e quelle di senso. Le azioni produttive hanno come finalità il raggiungimento di uno scopo, le azioni di senso non intendono raggiungere nulla, sono azioni gratuite, libere dal perseguimento di uno scopo, ma in forza della loro gratuità riempiono di senso la vita. Tutti abbiamo bisogno di darci da fare per vivere ma questa attività, questo impegno non esaurisce il senso profondo della vita. Poter vivere nell'indipendenza da ciò che è produttivo, nella libertà del dono di se stessi, nella gratuità dell'incontro, rappresenta il più alto livello di integrazione personale.

  1. Cercare il confronto. E' determinante per l'esito positivo del nostro cammino di fede individuare una persona che possa reggere al confronto con il mio progetto di vita. Il confronto non va cercato con un amico, perché l'amico manterrà sempre un certo grado di complicità. Va cercato con una persona “adulta” nell'abito della maturità umana e nell'esperienza di fede. Questo spazio di incontro porterà frutti se diventerà un momento abituale del nostro cammino. In questo senso il sacramento della riconciliazione potrebbe diventare uno spazio di confronto quantomai adeguato.

  1. Riscopri la ricchezza del sacramento della riconciliazione. Nel segno del cuore aperto, della coscienza limpida, Dio ti incontra. Entra nel sacramento lodando Dio per quello che lui è e per il bene che ha potuto compiere attraverso di te. Chiedi poi perdono di ciò che, nella tua vita, ti sembra non essere secondo la volontà e i desideri di Dio. Non occorre fare tanta fatica per conoscere ciò che Dio desidera: osserva i comandamenti. Non temere di ripercorrerli con serenità. In essi convergono le grandi coordinate della maturazione umana e cristiana: Dio, me stesso, il prossimo. Un confessione impostata genericamente, quasi come un semplice colloquio psicologico, non ti servirà a niente. Così pure il porre tutta la tua vita, davanti a Dio, in forme generiche e omnicomprensive, non ti sarà di nessuna utilità. Ripercorri con serenità e verità la strada dei comandamenti, ti sentirai una persona libera dall'immagine di sé, libera di fronte anche ai propri errori.

  2. Prendi in mano il Vangelo. E' la Parola ispirata, in esso agisce la forza dello Spirito Santo. Sia questa Parola la sorgente della tua spiritualità. Non preoccuparti di dover attingere da altra fonte, qui sei direttamente alla sorgente. Leggi il testo, ricostruisci visivamente la scena, senti rivolti a te i gesti e le parole di Gesù. Scava dentro ad ogni verbo, ne scorgerai una ricchezza spirituale inesauribile. La Parola ispirata ti pone in relazione diretta e personale con la Parola incarnata che è Gesù Cristo.

    Questo mi sembra un buon percorso di maturazione umana e spirituale. Non avere paura di farlo tuo. Vinci ogni resistenza e ogni titubanza. Questo cammino ti darà le basi per una esistenza felice, nella luce della fede.

    Con amicizia, don Maurizio

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