sabato 4 febbraio 2012

TUTTI SIAMO MALATI


DOMENICA V del tempo ordinario B

La liturgia di questa domenica ci pone a contatto direttamente con il Gesù taumaturgo, guaritore, medico dei corpi e delle anime, ci apre all'incontro con Dio: Lui è la tua guarigione e la tua salvezza. Incontrare Gesù significa poter trasformare anche l'esperienza più dura, quali sono quelle del dolore e della sofferenza, in sorgente di speranza.
Se il contenuto della liturgia di oggi è la rivelazione di Dio come guaritore, come medico e medicina...allora comprendiamo, alla luce di questo, chi sia l'uomo, chi sia la persona umana, chi siamo noi....
Agli occhi di Dio, noi siamo malati...ma se stiamo benissimo....eppure siamo malati....il nostro cuore e un cuore inquinato...nei nostri occhi non risplende sempre una luce pura...a volte i nostri occhi si intorbidiscono....i nostri sensi sono intorbiditi, non riflettono la luce che viene da Dio...
La verità di Dio come guaritore, come taumaturgo...ci rivela e ci fa comprendere che in noi c'é la presenza del male...nel nostro cuore si accovaccia, si annida il mistero del male.
Questo ci spaventa...perché il male condiziona e umilia la vita... Ciò che viene da noi, ciò che istintivamente nasce da noi...va sempre sottoposto a verifica...perché la nostra volontà vede il bene, ma risulta incapace di attuarlo. 
La misericordia di Dio rivela da un lato l'immensità dell'amore di Dio ma dall'altro, rende manifesta la presenza del male nel cuore dell'uomo.
Oggi la parola di Dio ci fa comprendere che siamo tutti malati, siamo tutti deboli, contaminati...tutti abbiamo bisogno dell'amore che viene da Dio.
Amore che diventa principio di speranza e quindi di guarigione. Più rimarremo uniti a Lui più ritroveremo forza di speranza, ma resta vero che più rimarremo lontani da Lui, più si aggraverà la nostra condizione.
Il dramma della cultura di oggi è quello di presumere di poter vivere senza Dio o in opposizione a Dio...Si ripresenta così l'insidia originale...il peccato di sempre...stabilisci da solo ciò che è bene e ciò che è male...perché devi rifarti a Dio ? La cultura di oggi ti dice: tu sei il dio di te stesso...quello che pensi è il bene, quello che fai è il bene....
Ma alla prova dei fatti, alla prova della storia...lì dove è stato negato Dio, è stato cancellato anche l'uomo.
Giobbe, nel breve tratto che abbiamo proclamato ha detto:
"L'uomo non compie forse un duro servizio sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario?
Come lo schiavo sospira l'ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
così a me sono toccati mesi d'illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate"
...con questo ci insegna che da sempre gli uomini si interrogano sul senso della loro vita e il significato della vita non lo trovano tuffandosi nella dimensione produttiva o economica della vita, pur necessaria, ma volgendo in alto i loro cuori, rafforzando la loro speranza...
...quella donna, di cui ci ha parlato il vangelo, sdraiata a letto, costretta a letto perché malata rappresenta l'umanità di ieri, di oggi e di sempre...è ciascuno di noi...possiamo guarire, lasciandoci prendere per mano da Gesù, solo Lui ha il potere di rialzarci, di risollevarci, ridarci vita.
Con questa fede veniamo ogni domenica, ogni giorno a celebrare l'Eucaristia, la Pasqua settimanale, perché in essa veniamo raggiunti dalla salvezza, nell'Eucaristia è Gesù che viene a prenderci per mano e così veniamo purificati e rivestiti di vita, della stessa vita di Dio, la vita immortale.
Don Maurizio

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