mercoledì 19 ottobre 2011

“Nella comunione dei Santi”


Nella comunione dei Santi”

I prossimi giorni ci porteranno in dono le celebrazioni di “Tutti i Santi” e la commemorazione di tutti i fedeli defunti. Saranno giorni di grande intensità spirituale e umana. Faremo memoria, davanti al Signore, delle persone care che abbiamo incontrato nel cammino della vita, con le quali ci è stato donato di percorrere un tratto di strada. Nell'animo si farà spazio un inevitabile sentimento di riconoscenza e di nostalgia. 

Non possiamo che dire “grazie” a queste persone che ci hanno amato gratuitamente, senza nulla pretendere in cambio...papà, mamme, fratelli, sorelle, amici, conoscenti, compagni di strada nel cammino della vita. Guardando i loro volti, immortalati nelle foto delle loro tombe, la mente e il cuore rivivranno ricordi di un tempo che è oramai trascorso, ma che non ha arrestato la ferita del distacco e della separazione. Quando i legami naturali o di elezione nascono motivati dall'amore, non si smette mai di soffrire per la separazione da coloro che abbiamo amato. Certo, il tempo attutisce il dolore, ma non lo spegne, resta dentro di noi, come un dolore muto che assomiglia ad un fiume sotterraneo che non si vede all'esterno ma non smette di muoversi e di correre all'interno del nostro cuore. A volte l'acqua di questo fiume, emerge, si trasforma in lacrime, altre volte permane dentro di noi come un dolore muto, invisibile ma presente.
Di fronte alla sofferenza per la separazione dai nostri cari, possiamo comprendere che cosa significhi, la “comunione dei santi”. Essa ci dona la consolazione della reciproca comunione; anche se non ci vediamo, ci incontriamo ad un livello più profondo, comunichiamo nella preghiera, nello spirito e così possiamo rimanere uniti con quanti ci hanno amati. Loro dall'eterno, noi nel tempo, ma comunque uniti, viventi in Dio. Quale vuoto ci sarebbe in noi, se non avessimo la forza della speranza che ci proviene dalla fede, correremmo il rischio della disperazione. La fede, ci aiuta a trasfigurare il presente, a leggere oltre l'immediato, ci rende partecipi della stessa vita di Dio, divina e immortale...Come non dire grazie al Signore per il dono della fede, che nessuno si può dare, che tutti possiamo ricevere. Vivere nella “Comunione dei Santi”, significa sperimentare già da ora, qualcosa della vita eterna. Quando parliamo della vita eterna non dobbiamo proiettare in questa considerazione, il criterio temporale, quasi fosse una vita uguale a quella che stiamo vivendo, solamente interminabile...Quando parliamo di vita eterna, parliamo di un modo di esistere che è proprio di Dio: Lui è l' eterno, l'immortale, il vivente. Allora vita eterna significa vita di una qualità, di una pienezza di amore, diversa da quella che sperimentiamo, ma già presente in ciò che viviamo e percepiamo. Ciò che di bello, di vero, di buono è presente nell'oggi della nostra vita ci sta già parlando di che cosa sia la vita in Dio e assieme a Dio. Vivere nella comunione dei santi significa pregustare già la vita eterna, dove potremo ritrovare le persone che ci hanno amato e che abbiamo amato.
C'è un'altra riflessione che vorrei offrirvi in occasione della celebrazione di questi giorni santi, una riflessione che nasce da una domanda: << Perché soffriamo tanto, quando siamo chiamati a vivere la separazione, la morte di una persona cara ? >>...la risposta che personalmente mi sono dato è questa: soffriamo perché veniamo separati da una persona che ci ha amati. Con altre parole potremmo dire: è la percezione dell'amore, è a motivo di una privazione di amore che noi soffriamo. Sì è proprio così ! Ogni persona viene formata dall'amore che riceve e matura a partire dall'amore che accoglie in sé e che saprà donare. Questa riflessione mi fa pensare a che cosa sia la fede cristiana: è la rivelazione nel tempo dell'amore di Dio e la conseguente partecipazione alla sua comunione nell'amore. Se questo è vero, allora la fede cristiana è l'unica risposta adeguata al senso della vita. E' l'unica medicina capace di lenire il dolore per la separazione da una persona cara. Non a caso i Padri della Chiesa, ritenevano l'Eucaristia “farmaco di immortalità”. Dio è amore, Deus caritas est !...questo è il dono della nostra fede, questo è il messaggio che la Chiesa ci dona !

Che le celebrazioni di tutti i Santi e dei fedeli defunti, portino pace nel cuore di tutti !
Don Maurizio

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