mercoledì 23 novembre 2011

"Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita"

MEDITAZIONE DEL MERCOLEDÌ
"Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita" Lc 21, 12...

Da una prima lettura del vangelo sembrerebbe che Gesù avesse l'intento di scoraggiare quanti, in cuor loro, avessero deciso di seguirlo...
"metteranno le mani su di voi, vi perseguiteranno...sarete odiati da tutti a Cisa del mio nome..."
Queste parole di Gesù, stanno alla base di ogni progetto di evangelizzazione...
Non lo dovremmo mai dimenticare...portare gli uomini a Dio e portare Dio agli uomini, costa il prezzo del sangue...

Nel vangelo di Giovanni, all'interno della grande preghiera sacerdotale, Gesù si rivolse ai discepoli dicendo loro:" Se voi foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo, ma poiché io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia".

E giusto chiederci: ma perché tanta parte del mondo e degli uomini odiano Gesù Xsto e coloro che lo annunciano...?


Tutto dipende dal fondamento sopra il quale si costruisce la propria vita: l'io o Dio...purtroppo si pensa erroneamente che porre Dio a fondamento della propria vita sia un soffocare lo spazio dell'io, lo spazio della libertà, della libera e indipendente autonomia...ma in realtà non è così...oppure può sembrare così per quanti non conoscono Dio...

Ogni persona matura nella sua umanità nel confronto con un "tu", nella relazione con qualche altro che gli sta difronte. Il bambino vive la prima esperienza di alterità nell'incontro col papà...mentre si sente ancora fisicamente legato alla mamma...per il nutrimento...la relazione col papà gli fa percepire la presenza dell'altro, passa così dal mondo dei bisogni a quello dei valori...
Ognuno percepisce se stesso solamente a partire dall'incontro con l'altro...ma perché l'altro sia accolto nella sfera delle nostre relazioni più vere e profonde è necessario accostassi a lui, chiunque esso sia, senza preconcetto, senza pregiudizio, nella piena libertà...
Questo vale ancora di più in rapporto a Dio...accoglierlo senza timore, senza paure, senza il timore che egli venga a restringere il campo della mia libertà delle mie possibilità di realizzazione.

Nel cuore degli uomini purtroppo vi è come il timore che dire di si a Dio significhi dire di no a se stessi...si è come inoculata la sensazione che Dio venga a togliermi qualcosa...questo vale ancora di più in rapporto alla Chiesa...
Quanti cristiani, anche cattolici vivono a distanza dalla chiesa...professano una fede molto personalizzata...Dio sì e chiesa no...Xsto sì e chiesa no...

Percepiscono la chiesa come un diaframma, un ostacolo alla relazione con Xsto...e per questo criticano o odiano la chiesa, la perseguitano come fosse un ostacolo da togliere. Da qui nasce l'opposizione diretta manifesta o subdola alla chiesa su ogni fronte....

"metteranno le mani su di voi...vi perseguiteranno consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni..."

Ben diversa fu l'esperienza di Romano Guardini in rapporto alla chiesa.
...nel 1905 a 30 anni gli successe qualcosa di impensabile e di imprevisto
Egli scoprì la chiesa, il senso della chiesa...e disse riferendosi a questo:"la chiesa, le verità dogmatiche, ci liberano da noi stessi, ci liberano dai confini del nostro sé, come da una prigione...
La chiesa è nel pensiero di Guardini, lo spazio del dare se stessi, lo spazio vivo del dono di sé che ci obbliga a non trattenere noi stessi ma a donare noi stessi a Dio e agli altri.

Questa sera Gesù ci ha parlato di persecuzione...ci ha fatto comprendere che la fede vera ha un costo reale...negli ambienti di vita e di lavoro, in rapporto alla società e al mondo...l'incontro con Gesù ci fa diventare positivamente alternativi al mondo...la chiesa parla di valori non negoziabili...di valori che non si possono alterare o annacquare pena la svalutazione del vangelo e l'adombramento di Xsto...ci vogliono coraggio e serena fermezza.

Non scoraggiamoci...fissiamo il nostro sguardo su di Lui...facciamo in modo che la nostra preghiera, sia una vera relazione c con Lui...attingiamo il dono del suo amore e troveremo la forza di affrontare le sfide del mondo, senza mai perdere la serenità e la pace.

Così sia, don Maurizio

Nessun commento:

Posta un commento