mercoledì 4 gennaio 2012

VENITE E VEDRETE


MEDITAZIONE DEL MERCOLEDÌ
GV 1,35s 
Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù
Nella ripresa del nostro cammino, all'inizio del nuovo anno la Provvidenza di Dio che guida la nostra vita ci pone difronte come modello, come riferimento del nostro peregrinare nella fede, la chiamata da parte di Gesù dei primi discepoli. È un incontro struggente, straordinario, che si rinnova nella vita della Chiesa ogniqualvolta, una persona, si lascia sedurre dal fascino di Gesù.
Che cosa è importante dire oggi, agli uomini di oggi ?
È forse essenziale dire qualcosa sull'economia ? Sul mondo della finanza ? Del lavoro ? Sulle dinamiche sociali ?...che cosa tu vuoi dire di essenziale con la tua vita ?...voler dire Gesù, volerlo comunicare...attraverso una vita alternativa, coraggiosa, in controtendenza...questo può essere un tratto essenziale del nostro percorso di fede
È interessante notare che, i primi due discepoli seguirono Gesù non per intuizione personale, ma per come ne sentirono parlare dal Battista..."Ecco l'agnello di Dio"...l'avvicinamento a Gesù avviene, non per via di ragionamento, ma per via di entusiasmo contagioso...il modo in cui G.Battista ne parla è determinante...dalle sue parole, non solo, dalle vibrazioni interiori del suo cuore, si rese manifesto il suo amore per Gesù...come parliamo di Gesù ? Dal modo in cui ne parliamo, traspare il nostro amore per lui ?...il nostro essere avvinti, sedotti dalla sua   persona ?...
La nuova evangelizzazione non è questione di contenuti, ma di stile...con quale stile ci accostiamo alla persona di Gesù ?...è chiaro, è manifesto che Lui è il riferimento affettivo ed effettivo della nostra vita ?...
Abbiamo il coraggio di uno stile alternativo in nome di Gesù anche difronte a consuetudini sociali radicate...abbiamo il coraggio, nel suo nome di rivedere il nostro modo di stare insieme, il nostro modo di far festa, di utilizzare il tempo e il riposo...sono domande aperte...
osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete».
Gesù si accorse che lo stavano seguendo...quei due uomini cercavano qualcosa di più dalla vita...non avevano risolto tutte le loro domande in termini puramente economici...cercavano un di più...un di più di senso e quindi un di più di felicità...a loro Gesù chiese...<<che cercate ?>>...è la domanda più alta, di senso che mai sia stata posta...che cosa cerchi nella tua vita...che cosa ci sta dentro al contenitore delle tue scelte ?... che cosa cerchi attraverso questa messa, questa adorazione...e questo gruppo di amici ?
....cerco felicità...cerco pace...cerco divertimento....cerco amicizia....
Qual'è il motivo della tua ricerca....?....ognuno qui deve entrare in se stesso, nel proprio cuore e comprendere, leggere ciò che vi trova....
Il vangelo di Giovanni ci da una risposta...la gioia, la pace, la felicità...stanno in un scelta, nel coraggio di scegliere con chi stare...con chi vuoi stare nella vita...dalla compagnia che scegli dipende la felicità che trovi...se non scegli, se riduci l'ambito della scelta ti auto-condanni all'infelicità...vivere in standby non ripaga, anzi crea solo frustrazione...vivere solo consumando esperienze non sazia il cuore...il cuore si colma solo nella consegna di se stessi a Qualcuno...
È qui che scendono le parole di Gesù come due fasci di luce...VENITE E VEDRETE...venite, verbo di movimento...implica uno spostamento, da un luogo ad un altro, da dove abiti tu a dove abita lui, Gesù...
Vedrete...verbo di acquisizione, di esperienza visiva...vedere...attraverso gli occhi entra in noi la luce...esperienza sensibile, non cerebrale... l'incontro con Gesù passa attraverso i sensi.
La proposta di Gesù è sempre una proposta aperta...sta a noi compiere una scelta coraggiosa e liberante. Preghiamo perché non ci manchi il coraggio di scegliere e la gioia di vedere. Amen

don Maurizio

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