domenica 7 ottobre 2012


OMELIA DELLA DOMENICA XXVI del tempo ordinario

Gen.2, 18-24
[18] Poi il Signore Dio disse: "Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile".

Mc 10,2-16
[9] L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto".

La Parola di Dio di questa domenica ci annuncia la buona notizia di Dio circa l'amore umano...questo annuncio fa parte del Vangelo della vita...una persona non può vivere senza essere amata e senza amare...anche quando sceglie di vivere nella verginità o nel celibato, lo fa per poter amare di più...
...non è bene che l'uomo sia solo...gli voglio fare un aiuto che gli sia simile...

Ognuno porta dentro di sè una condizione di solitudine esistenziale...ognuno è unico nella sua esistenza...unico e solo...perciò siamo bisognosi di essere completati da altri...ci realizziamo nella relazione con gli altri...l'essere umano è pensato nella relazione, nella reciprocità con l'altro/a diverso, differente da lui o da lei, quella differenza crea il completamento...non è bene che l'uomo sia solo...tutti sposati o no abbiamo a che fare con una solitudine esistenziale che ci portiamo dentro...la dobbiamo accogliere, accettare come condizione normale della nostra vita e se possibile valorizzare, non subire...
L'uomo e la donna sono creati da Dio, a immagine di se stesso e sono consegnati l'uno all'altra, perché nella loro diversità, si esprime la ricchezza della relazione, da questa ricchezza promana il dono della vita, la generazione della vita...unità della coppia umana e generazione della vita sono le finalità principali del matrimonio, lì dove una di queste due dimensioni viene a mancare, non si può parlare di matrimonio..

La cultura di oggi tende a porre tutto sullo stesso piano, relativizza qualsiasi tipo di unione, ma questo non rende giustizia alla verità dell'essere umano.
Tutti siamo amati da Dio...ma ad ognuno Dio affida il compito della maturazione nell'amore...maturare nell'amore significa riconoscere ciò che è il bene nostro e delle persone che amiamo e dove inizia o serpeggia l'egoismo. Ci vuole molta umiltà nel cammino di maturazione nell'amore...
Anche ai tempi di Gesù, che assomigliano ai nostri tempi, che sono i tempi di sempre, perché gli uomini sono sempre gli stessi....esistevano modi diversi di intendere l'unione matrimoniale...gli uomini di ieri e di oggi hanno sempre voluto fare ciò che era per loro più facile e più comodo...

Gesù indica come bene per l'umanità, quello della stabilità nelle relazioni e nell'amore...pone in guardia dal l'insidia dell'adulterio, della infedeltà che è sempre segno di una immaturità...è vero a volte non è facile vivere insieme portando i pesi gli uni degli altri...non è immediato trovare nella relazione coniugale un completamento che sia espressione di Sè...
Ogni forma di vita comunitaria è per se stessa impegnativa, perché ci pone a confronto con gli altri...però non c'è dubbio che proprio in questa costante relazione con l'altro avvenga una profonda maturazione nell'amore.
Il matrimonio non è un contratto, un accordo su alcuni servizi...ma è nella sua profondità accoglienza dell'altro, per quello che lui/lei  è, nella sua diversità e complementarietà...quando si tocca il piano dell'amore vero, non si può parlare di usa e getta...

Per questo anche la via familiare che è la via naturale per gli uomini, esige maturazione e discernimento...esige consapevolezza e onestà. Nel matrimonio non si acquista un pacchetto di servizi...ma si ha a che fare col dono di se stessi all'altro.

Preghiamo perché anche oggi ci siano giovani coraggiosi, capaci di puntare su un progetto alto di qualità dell'amore umano. Quando una famiglia vive nella stabilità delle relazioni al suo interno avvengono miracoli di amore, di aiuto reciproco, di donazione, di educazione e formazione dei figli...

Preghiamo perché oggi ci siano giovani coppie che sappiano fare della loro vita coniugale un atto di sequela di Gesù, testimoniando l'amore di Dio per l'umanità 

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